venerdì 29 dicembre 2017

I VIGILI DEL FUOCO METTONO IN SALVO UN'ALTRA BARCA CHE STAVA PER AFFONDARE IN CANAL LOMBARDO

Questa mattina attorno alle 8.30 l'imbarcazione Liberatore, ormeggiata nel canal Lombardo, probabilmente a causa di una falla ha accusato un principio di affondamento. Pronto e rapido l'intervento dei vigili del fuoco di Chioggia, che adoperando una motopompa hanno risolto la situazione e impedito alla barca di colare a picco. Più tardi il Liberatore è stato rimosso dalla riva, presumibilmente per entrare in cantiere. Non è stata certo la prima volta, nell'anno che va a chiudersi, che i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in situazioni analoghe nel canal Lombardo.

martedì 26 dicembre 2017

ROMINA TIOZZO: "L'INERZIA DELLA GIUNTA A CINQUE STELLE HA FATTO PERDERE I CONTRIBUTI PER PUNTA POLI"

L'amministrazione comunale ha perso il contributo regionale per le localizzazioni di sbarco a Punta Poli e l'isola ecologica al mercato ittico all'ingrosso. Lo rivela la consigliera di opposizione Romina Tiozzo, che parla di «regalo sotto l'albero» e quantifica in 280mila euro il denaro che non sarebbe stato prorogato per il primo progetto e 48mila il secondo, di cui il Comune aveva già beneficiato: «Con la precedente amministrazione -dice Tiozzo- tanto avevamo lavorato per dare dignità al lavoro degli operatori della pesca. Nel 2014 il Comune di Chioggia ha ricevuto un contributo di 280mila euro per la realizzazione delle postazioni di sbarco a Punta Poli, ma purtroppo ad oggi -dopo quasi due anni di insediamento di questa amministrazione- non si è proceduto con i lavori necessari a ottenere materialmente il contributo. È evidente che la pesca e le attività ad essa connesse non rappresentano una priorità negli interessi dei Cinque Stelle». Spiega la consigliera: «La Regione, non potendo mantenere i residui (come da disposizioni della Corte dei Conti), non può concedere alcuna proroga, e la città perde così un contributo tanto atteso per agevolare il lavoro dei pescatori e garantire maggiori controlli a tutela dei consumatori».
Chiosa Romina Tiozzo: «L'inadempienza e inadeguatezza al compito che i Cinque Stelle sono stati chiamati a svolgere non si smentiscono nemmeno riguardo ai cardini del loro programma». Sempre con la precedente amministrazione, ricorda Tiozzo, la città ha beneficiato di oltre 48mila euro per la realizzazione dell'isola ecologica al mercato ittico, ma a seguito di un controllo di secondo grado è stato appurato che il sito è in abbandono, ovvero mai utilizzato: lo attesterebbe un verbale della Regione controfirmato dal Comune e inviato al Ministero per procedere con la revoca del contributo. Racconta Tiozzo: «Per ovviare alla frana della vicina banchina, in progetto c'era lo spostamento dell'isola ecologica a Punta Poli, in modo da poter mantenere il contributo e garantire la tutela dell'ambiente. Ma non avendo proceduto in tal senso, ed essendo stata lasciata al totale abbandono, ad oggi ci troviamo costretti alla restituzione del contributo beneficiato. "Per fortuna" che il programma dei Cinque Stelle ha per principi fondamentali il lavoro e la tutela dell'ambiente, che non dovevano essere solo slogan bensì un programma integrativo, partecipato e condiviso. L'unica cosa che i Cinque Stelle hanno saputo fare -conclude l'esponente di "Chioggia è Libera"- è stato perdere ciò che la città aveva ottenuto, ma anche questa è un'arte: bisogna impegnarsi per perdere tanto, e i Cinque Stelle in questo sono artisti...».

sabato 16 dicembre 2017

IL MISTERO DELLE DEMOLIZIONI RICHIESTE E POI RIFIUTATE DA OTTO PESCHERECCI DI CHIOGGIA

Richiedono il contributo ministeriale per la demolizione del proprio motopeschereccio, questo viene accordato, ma poi gli armatori fanno marcia indietro e rinunciano. Il singolare comportamento ha coinvolto negli ultimi giorno ben otto delle nove imbarcazioni chioggiotte alle quali era stato riconosciuto il finanziamento governativo, finalizzato allo smaltimento in cantiere. E un analogo trend si riscontra fra le marinerie di tutta Italia, senza che vi sia una spiegazione. Le federazioni della pesca avevano dichiarato, tempo addietro, che tutte le 440 barche ammesse alla demolizione sarebbero state finanziate. Ciò era impossibile, secondo i più esperti, dal momento che il decreto faceva menzione solo del 6-8% degli aventi diritto. Alla fine è stato rimediato il denaro per finanziare lo smaltimento di circa 250-280 barche in tutta Italia, e per questo -dicono- comunque sono state date false speranze a tanti armatori.

Ai nove indirizzi chioggiotti aventi diritto era arrivata una lettera in cui venivano garantiti i fondi: da quel momento avevano quindici giorni di tempo per depositare la licenza e procedere alla demolizione. Ma di queste nove barche, appunto, solo una ha accettato: dovrebbe trattarsi del Sant'Agostino, una piccola imbarcazione ormeggiata in canal Lombardo. Tutte le altre otto hanno detto di no. Nel 2018 perciò si prevedono nuove selezioni: il sistema però non andrà avanti in eterno, a maggio si chiuderà anche se non andranno esauriti i 60 milioni di euro stanziati dal ministero. Viene da chiedersi quale senso abbia presentare una domanda di demolizione “tanto per fare” quando già si pensa di non avvalersene, specie per barche appena ammodernate.

venerdì 15 dicembre 2017

DOMENICA 17 DICEMBRE LA MARINERIA DI CHIOGGIA POTRÀ USCIRE IN MARE A PESCA

Una nota del direttore generale della pesca Riccardo Rigillo autorizza in via eccezionale lo svolgimento dell'attività ittica domenica 17 dicembre, per le unità abilitate allo strascico, alla volante e alla circuizione. La facoltà viene estesa alle imprese dedite alla cattura dei bivalvi, sempre che i relativi consorzi siano interessati all'attività di prelievo in deroga al decreto ministeriale del 2000. La giornata dovrà essere recuperata obbligatoriamente entro i successivi 15 giorni. Il provvedimento segue le rimostranze delle organizzazioni sindacali nazionali e di Federpesca, firmatari del contratto collettivo di lavoro.

giovedì 14 dicembre 2017

LE BARCHE A STRASCICO RIMUOVONO LE NASSE ENTRO LE 2 MIGLIA: DENUNCIA DEL CONSORZIO PESCA ARTIGIANALE

Il Consorzio Veneto Pesca Artigianale denuncia che a circa due miglia dalla costa di Chioggia alcune barche che praticano la pesca a strascico stanno rimuovendo le nasse appostate sul fondale dai pescherecci professionali aderenti al consorzio stesso. Quattro esposti in due giorni giacciono alla locale Capitaneria di Porto: in essi si legge che durante l'attività di salpamento i comandanti si sono accorti che mancavano ben cinquanta nasse. Fra l'altro la pesca a strascico sarebbe anche proibita entro le due miglia: «Loro sanno che ci sono le nasse appostate», dicono i pescatori professionali artigianali. «Quando è maltempo, e i piccoli pescatori non escono, le barche più grandi ne approfittano rimuovendo le nasse e portando via i segnali che restano sott'acqua. Il tutto per un kg di sogliole in più». Il danno non è solo economico -circa 5mila euro il valore dei manufatti- ma anche relativo al tempo: ci vogliono due o tre mesi per rifare duecento nasse, dal momento che non si trovano pronte e vanno assemblate artigianalmente nei garage della città, al ritmo di quattro nasse al giorno. Settimane senza attrezzi e quindi senza poterli calare in mare.

domenica 10 dicembre 2017

ALCUNI PROFESSIONISTI DELLA PESCA AL BRANZINO CHIEDONO IL FERMO BIOLOGICO INVERNALE

Un fermo biologico per la pesca al branzino. Lo suggeriscono alcuni pescatori professionisti, al Tavolo Azzurro della provincia di Venezia: il progetto prevede l'imposizione dello stop forzato nel periodo della riproduzione delle spigole, ovvero da novembre a dicembre, più propriamente da novembre a febbraio. Sarebbe un'autoregolamentazione da parte del settore, che cerca di mettere un freno al danno praticato soprattutto dai pescatori sportivi, che decimano la specie ancora quando è giovane, poco pesante e redditizia, e non ancora riprodotta: specie se si considera che un pesce di 500-600 grammi è più fecondo di uno adulto, ovvero di 5-6 kg. In questo periodo, purtroppo, continua la mattanza del pesce sotto misura, proprio perché non tutti si fermano.

venerdì 8 dicembre 2017

IMMACOLATA: LA MARINERIA CHIOGGIOTTA RESTA ALL'ORMEGGIO, DOMANI I PESCIVENDOLI NON SARANNO IN MERCATO

Anche oggi, 8 dicembre il mercato ittico all’ingrosso è aperto. Ma oggi, pur avendo il permesso di uscire secondo i regolamenti di pesca nel giorno di festa, la marineria chioggiotta ha preferito rimanere all’ormeggio. È cosa risaputa che armatori e pescatori non si tirano certo indietro per uscire in mare, pure quando il tempo non è clemente: anche perché con la barca alla riva non si pagano le bollette. Sulla decisione ha influito la volontà di tanti commercianti di pesce, all'ingrosso e al minuto, di disertare il mercato domattina -sabato 9 dicembre- lasciando chiusa la maggioranza dei banchi. Quindi anche se avessero deciso di uscire in mare, i pescatori avrebbero dovuto vendere lunedì il prodotto di oggi, a prezzi bassissimi dato che non sarebbe stato pescato di fresco. Inevitabilmente la festa caduta di venerdì ha limitato gli affari della gente di mare. Un periodo non negativo, comunque, se si considera che i prezzi sono in linea con l'anno scorso, escluso forse il merluzzo perché ve n'è abbondanza, come pure di sogliole. Per quanto riguarda le prossime settimane, quelle più vicine ai grandi pranzi e cene di Natale, il ministero ha concesso la deroga di pesca per sabato 16 dicembre, mentre le barche dovranno restare ferme domenica 17.

martedì 5 dicembre 2017

ARRIVANO LE NUOVE BRICOLE SUL CANALE SAN DOMENICO

Finalmente le nuove bricole nel canale San Domenico. I lavori di posa dei nuovi ormeggi, circa 50, sono iniziati da qualche giorno e proseguiranno per un mese, negli orari in cui i pescherecci sono al largo. Da mesi alcune bricole erano ormai del tutto erose o addirittura vaganti, con pericoli per la navigazione anche da diporto; la marineria aveva segnalato il problema, che è stato risolto con l'intervento del Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) su impulso dell'assessora alla pesca Patrizia Trapella. Entro l'anno si conoscerà l'esito di un bando cui il Comune ha partecipato per finanziare i nuovi ormeggi anche negli altri canali e in laguna.

mercoledì 22 novembre 2017

SEQUESTRATE NOVE TONNELLATE DI PRODOTTI ITTICI A PORTO VIRO

Nell’ambito della consueta stretta collaborazione che vede congiuntamente impegnati il nucleo ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Chioggia ed il comando Carabinieri N.A.S. di Padova, l’attività di controllo compiuta durante la giornata di lunedì 20 novembre nei confronti di un deposito nei pressi di Porto Viro ha portato al sequestro di circa nove tonnellate di prodotti ittici congelati.
La ditta in questione, dedita al commercio di prodotti ittici congelati, da poco costituita come società intestata ad un cittadino rumeno residente nella provincia di Rovigo, ed avente sede legale nella provincia di Vicenza, non è risultata registrata come impresa alimentare ai sensi del regolamento CE 852/2004, risultando così sconosciuta al sistema veterinario nazionale. Il prodotto ittico sottoposto a controllo, consistente in 6894 kg di filetti di salmone congelato ed in 2040 kg di gamberi congelati, è risultata etichettata irregolarmente, in modo da pregiudicarne la possibilità di rintracciabilità a posteriori in caso di necessità, pregiudicando così potenzialmente le tutele a favore della salute dei consumatori. L’ingente quantitativo -circa nove tonnellate- di prodotto ittico, attualmente a disposizione del sindaco di Porto Viro e del servizio veterinario di Adria, è stato sequestrato in forza dell’articolo 6 del regolamento CE n. 852 del 29 aprile 2004, punito dall’articolo 6 comma 3 del decreto legislativo n. 193 del 6 novembre 2007, e per la violazione del regolamento CE 1169/2011 sull’etichettatura, quale sanzione accessoria alla violazione accertata e contestata alla ditta vicentina, punita amministrativamente con la sanzione pecuniaria totale pari a 4500 euro.
L’intervento è stato portato a termine grazie alla pluriennale sinergia instauratasi tra il comando N.A.S. dei Carabinieri di Padova e la sezione Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Chioggia, a contrasto del commercio illegale di prodotti ittici importati nel territorio italiano, a tutela della salute pubblica e difesa del consumatore.

sabato 18 novembre 2017

PESCA SENZA CASSA INTEGRAZIONE NÈ QUALIFICA DI LAVORO USURANTE: SE N'È DISCUSSO IERI A CHIOGGIA

Si è intitolata “Che pesci prendere?” l'iniziativa organizzata ieri mattina al museo civico della laguna sud dal sindacato FLAI CGIL, che ha voluto incontrare i pescatori della marineria di Chioggia per parlare di ammortizzatori sociali, lavori usuranti, malattie professionali, sicurezza nei luoghi di lavoro e applicazione del relativo testo unico. All'iniziativa hanno partecipato -oltre a Ivana Galli del FLAI- altri sindacalisti come Pierpaolo Piva della CISL e Carlo Muccio della UIL, esponenti politici come Lucio Tiozzo del PD e Gilberto Boscolo del M5S, poi Marco Spinadin di Federcoopesca, esponenti delle cooperative, tecnici del settore, Elio dall'Acqua del consorzio armatori, una rappresentanza del CoGeVo. Fra i temi sul tavolo, appunto, il mancato inserimento della pesca nei lavori usuranti ai fini della riforma pensionistica e dello scalone che sta per scattare quale adeguamento anagrafico; inoltre, la considerazione che il ministero per l'Agricoltura e la Pesca copre settori non omogenei, in quanto la prima gode di cassa integrazione mentre la seconda no. Quanto alla formazione, le istanze sono state avanzate in Parlamento ma l'iter è lunghissimo: spesso -dicono i pescatori- a Roma discutono persone che non conoscono la realtà della pesca. Dal canto suo Cristian Varisco, portavoce dell'associazione Nuovi Orizzonti, ha notato come «la pesca subisca decisioni europee più di altri settori, e di queste le linee guida devono essere conoscibili dal pescatore stesso senza essere passibili di interpretazioni equivoche. Manca la percezione che il peschereccio sia un'azienda come quelle di terraferma, e spesso gli enti non comunicano tra loro».

martedì 14 novembre 2017

PESCATORI RIPARATI A PARENZO: CHIOGGIA SI DIVIDE, LE AUTORITÀ ISTRIANE LI ACCOLGONO CON TUTTI GLI ONORI

Ha destato molto interesse, ieri, la pubblicazione della notizia secondo la quale dieci pescherecci della marineria chioggiotta, trovatisi in mare durante il forte maltempo nella notte fra domenica e lunedì, abbiano riparato nel porto istriano di Parenzo. Secondo i più, nei commenti dai network ai caffè della città, sarebbe occorsa una maggior attenzione alle condizioni meteo che sconsigliavano la partenza per il lavoro; qualche pescatore invece, adoperando giustamente la funzione messaggi, ha spiegato che in partenza verso la mezzanotte le condizioni non erano così negative e che indirizzarsi verso la costa opposta aveva anche la funzione di essere più vicini a un porto in caso di peggioramento repentino. Ciononostante, la scelta di salpare è sempre affidata al comandante, e questo va oltre la superficialità di alcune osservazioni.
Giunge intanto stamane la comunicazione che almeno uno dei dieci pescherecci chioggiotti è stato accolto nella rada di Parenzo dal sindaco e dalle autorità locali, dagli esponenti della marineria e della capitaneria con l'offerta di prodotti e di assistenza, oltre all'aiuto per spedire a Chioggia il pesce che era stato comunque pescato nelle ore della burrasca. La fratellanza fra uomini di mare -che conoscono il pericolo e la solidarietà- è stata stavolta più forte dei confini e delle divisioni, anche rispetto a quando alcune barche italiane valicavano puntualmente le regole e le acque internazionali. Grazie Parenzo! Hvala Poreč!

lunedì 13 novembre 2017

DIECI PESCHERECCI CHIOGGIOTTI "SORPRESI" DAL MALTEMPO SI METTONO IN SALVO A PARENZO

Ben dieci pescherecci chioggiotti, "sorpresi" in mare dal forte maltempo in corso nelle ultime ore, sono stati costretti a riparare sulla costa croata, al porto di Parenzo, impossibilitati a tornare indietro come invece hanno fatto altri equipaggi della marineria cittadina -Normalbino e Tritone- tra mille difficoltà. Fra i natanti che hanno sfidato le previsioni di bora scura e tramontana mettendosi in mare, e di cui si conosce il nome in quanto registrati su Marine Traffic, vi sono l'Obbedisco, il Gulliver, il Nonno Gildo, l'Illiria, il Vega e l'Arcobaleno 1. Quasi tutte le altre imbarcazioni non sono partite sotto la pioggia incessante: «Il mare bisogna rispettarlo», dice un pescatore rimasto a riva.

giovedì 9 novembre 2017

SEQUESTRATI 200 KG DI VONGOLE SENZA DOCUMENTI, MULTE PER 3500 EURO AI RESPONSABILI

La scorsa notte in località Cona i carabinieri della Compagnia di Chioggia, coadiuvati dalla stazione di Cavarzere, hanno multato per 2mila euro un 49enne chioggiotto, in quanto stava trasportando 150 kg di vongole veraci prive di documenti che ne attestassero la provenienza. L'uomo è stato fermato in seguito ad un controllo. Nell'ambito dello stesso servizio, gli agenti hanno sequestrato ulteriori 50 kg di vongole senza documenti rinvenute a bordo di un peschereccio, il che ha valso una sanzione amministrativa al proprietario per 1500 euro. Le vongole, dal valore di mercato di 1300 euro, sono state rigettate in mare in quanto ancora vive.

lunedì 6 novembre 2017

NUOVA PAVIMENTAZIONE ESTERNA AL MERCATO ITTICO GRAZIE AI FONDI EUROPEI

Il pavimento esterno al mercato ittico sarà rifatto grazie ai fondi europei. Il progetto presentato dal Comune di Chioggia ha infatti ottenuto il via libera per accedere al finanziamento previsto nell'ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca: si tratta di risorse a fondo perduto per 450mila euro, destinate a demolire l'attuale pavimentazione con asporto del materiale, al ripristino del sottofondo con apporto di ghiaia e stabilizzato, al rifacimento delle linee di fognatura e dei pozzetti nell'ambito dell'intervento, oltre al rifacimento della soletta armata che costituisce la pavimentazione. L'azione si unisce a quella dei patti territoriali: ora -dice l'assessora alla pesca Patrizia Trapella- si attende di ottenere anche i contributi messi a disposizione dal GAC per realizzare ulteriori interventi. Nella zona è imminente -conferma il Comune- anche l'asfaltatura di via Poli.

sabato 21 ottobre 2017

INCONTRO INTERLOCUTORIO, PESCATORI PRONTI A BLOCCARE IL MOSE PUR DI AVERE GLI ORMEGGI

Incontro interlocutorio ieri nella sala riunioni del mercato ittico fra la marineria di Chioggia e l'assessora alla pesca Patrizia Trapella. Tema, le bricole di segnalazione e di ormeggio nei canali del centro storico, segnatamente in riva San Domenico. Nei giorni scorsi il Comune, partecipando ai bandi del Gruppo di Azione Costiera, è riuscito a ottenere 135mila euro di finanziamenti europei per impiantare 60 nuove bricole nel canale; ora l'assessora ha in programma un incontro al Provveditorato per le Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) assieme a due rappresentanti degli armatori, in uno dei prossimi venerdì, per conoscere i dettagli dell'applicazione. Ma il Provveditorato conferma di essere competente solo per le bricole di navigazione e segnalazione, non per quelle di ormeggio: in altri canali, come ad esempio il Lombardo, i pescatori hanno pagato la concessione per uno spazio acqueo e hanno piantato gli ormeggi da sé.
Da un lato Trapella afferma che la questione non è di competenza del Comune, bensì della Regione e del Provveditorato stesso, dall'altra i pescatori sostengono che la cifra necessaria per riqualificare gli ormeggi non sia così elevata, aggirandosi attorno a 50mila euro, e si sono dimostrati perplessi riguardo l'iniziativa di ieri, dicendosi pronti anche a bloccare l'installazione delle paratoie del Mose pur di avere gli ormeggi. Pochi dubbi invece sul sostegno della categoria al ricorso legale intentato dal comitato No Gpl: i pescatori sostengono di essere i più penalizzati dall'ingresso delle navi gasiere. Nei prossimi giorni le riunioni delle varie cooperative e consorzi per stabilire l'ammontare del supporto in denaro alla causa del comitato.

lunedì 9 ottobre 2017

SCADONO DOMANI I CINQUE BANDI DEL G.A.C. PER FINANZIARE PROGETTI DI PESCA E ACQUACOLTURA

Scadono domani a mezzogiorno i cinque bandi di finanziamento destinati alle attività di pesca e acquacoltura, promossi dal GAC – Gruppo di azione costiera per Chioggia e il Delta del Po. Alcuni di questi progetti vengono finanziati per intero, altri rimborsati in massima parte alle cooperative e agli armatori. Si tratta di un sostegno a chi trasforma, commercia o valorizza il prodotto pescato, a chi usa tecniche innovative per la maricoltura e lo sviluppo del seme in ambito lagunare, a chi rivitalizza gli ambienti di transizione a rischio di scarsa idrodinamicità (come valli e paludi), a chi gestisce i rigetti e infine a coloro i quali promuovono misure di governance partecipata per la pianificazione dello spazio marittimo entro le 12 miglia nautiche. Maggiori informazioni e i moduli si possono reperire al sito www.gacchioggiadeltadelpo.com

venerdì 15 settembre 2017

PRESENTATI I CINQUE BANDI DEL G.A.C. PER FINANZIARE ATTIVITÀ CONNESSE ALLA PESCA E L'ACQUACOLTURA. SCADONO IL 10 OTTOBRE

Sono stati presentati ieri pomeriggio, nella sala conferenze del Museo civico a Chioggia, i cinque bandi finanziati dalla Regione nell'ambito del Gruppo di Azione Costiera per la laguna sud e il Delta del Po, e destinati alle attività di pesca e acquacoltura. Alla presenza dell'assessora alla pesca Patrizia Trapella, i relatori del GAC hanno dato tutte le informazioni necessarie alle cooperative e agli armatori presenti, riguardo queste possibilità offerte: la presentazione dei progetti scade il 10 ottobre alle ore 12. Alcuni di questi vengono finanziati per intero, altri rimborsati in massima parte. Si tratta di un sostegno a chi trasforma, commercia o valorizza il prodotto pescato, a chi usa tecniche innovative per la maricoltura e lo sviluppo del seme in ambito lagunare, a chi rivitalizza gli ambienti di transizione a rischio di scarsa idrodinamicità (come valli e paludi), a chi gestisce i rigetti e infine a coloro i quali promuovono misure di governance partecipata per la pianificazione dello spazio marittimo entro le 12 miglia nautiche. Maggiori informazioni si possono trovare al sito www.gacchioggiadeltadelpo.com

La playlist degli interventi:





mercoledì 13 settembre 2017

LE DUE TARTARUGHE SALVATE IN MARE AL LARGO DI CA' ROMAN STANNO BENE

Sono stati ben due -e non uno, come riportato ieri- gli esemplari di tartaruga della specie Caretta caretta entrati nelle reti a strascico di un peschereccio chioggiotto lunedì notte, rispettivamente a 7 e 8 miglia da Ca' Roman. Le tartarughe sono state consegnate agli esperti della stazione idrobiologica dell'Università di Padova, di stanza all'isola San Domenico. Gli animali godono di discrete condizioni fisiche e a breve il veterinario dovrebbe autorizzare il loro ritorno in acqua. Encomiabile il comportamento del capitano che ha seguito tutte le procedute concordate a suo tempo.

martedì 12 settembre 2017

I PESCATORI TORNANO IN MARE DOPO IL FERMO BIOLOGICO, MA CROLLANO I PREZZI AL MERCATO

Terminato il fermo biologico, la marineria chioggiotta torna a pescare. Come ogni autunno, nelle prime settimane le imbarcazioni escono gradualmente solo tre giorni a settimana, e i primi dati sull'andamento del lavoro si potranno avere solo fra quindici giorni. Dalle prime impressioni, confermate in pescheria, la fauna ittica si ritrova raggruppata in banchi dopo 45 giorni di assenza dall'attività: la pesca delle prime 48 ore risulta abbondante ma non come negli anni scorsi. La parte del leone la stanno facendo le triglie e le seppie. I prezzi al mercato però sono in caduta libera, con alcune specie che rimangono invendute o che vanno via a prezzi stracciati: ad esempio le canoce a 3 euro, le triglie lo stesso, seppie a 8 euro e polpi a 6.50. E le sogliole di medie dimensioni, seppur non abbondanti, appena a 10 euro. I pescatori sperano in un'inversione di tendenza.

TARTARUGA SALVATA IN MARE DAI PESCATORI: SEGUITE LE GIUSTE PROCEDURE, INCERTEZZA SUL SUO PROSSIMO FUTURO

Meritorio salvataggio di una tartaruga, nella notte fra domenica e lunedì, a qualche miglia marina da Chioggia. Alcuni pescatori, alla ripresa delle attività dopo il fermo biologico, durante le operazioni di lavoro si sono imbattuti in un esemplare della specie Caretta caretta, di 70 centimetri, e hanno seguito meticolosamente le procedure concordate anni fa con gli enti preposti alla salvaguardia dell'ecosistema: hanno messo l'animale al riparo dentro una vasca, protetta da spugne morbide e con il corpo inclinato a far defluire l'acqua ingurgitata, nell'attesa della sua rianimazione. Il tutto a stretto contatto di comunicazione con il centro del WWF che si occupa appunto delle tartarughe. L'esemplare si trova ancora a bordo, in attesa di verificare il suo stato di ripresa, con la possibilità di una consegna alla stazione idrobiologica dell'Università di Padova sita nell'isola di San Domenico. Non c'è che da incrociare le dita per la tartaruga e da ringraziare questi pescatori che hanno seguito le istruzioni corrette per il miglior fine.

martedì 5 settembre 2017

MANFRIN (PD): "LA GIUNTA NON HA RISOLTO IL PROBLEMA DELL'ORMEGGIO, NÈ GLI ALTRI DEL SETTORE PESCA"

«Tra una settimana i pescatori riprenderanno il mare e ritroveranno sempre gli stessi problemi». Lo dice Terry Manfrin, segretario comunale del Partito Democratico: «La giunta, dopo molti solleciti, ha siglato un accordo con il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Venezia, ma i problemi rimangono. Ai pescatori non possiamo portare carte firmate, a loro non interessa nulla». Continua Manfrin: «I problemi di ormeggio -specie in canal San Domenico- e quelli dello spazio idoneo per lo scarico del pescato sono quelli più gravi, per i quali questa amministrazione mostra disinteresse. Lo spostamento del mercato ittico è scomparso dai radar del dibattito politico cittadino». Approfondisce il segretario dem: «Stessa faccenda per la semente delle vongole alle foci dell'Adige. I rovigotti si sono mossi in tempo per poter usufruire delle sementi, mentre la giunta 5 Stelle si è trovata totalmente impreparata. Eppure la pesca è una delle maggiori economie chioggiotte, i pescatori non meritano ritardi e sottovalutazioni».

martedì 29 agosto 2017

SIGLATO PROTOCOLLO D'INTESA SULLA PESCA TRA COMUNE E PROVVEDITORATO ALLE OPERE PUBBLICHE (EX MAGISTRATO ALLE ACQUE)

Venerdì 25 agosto è stato sottoscritto il protocollo d'intesa fra il Comune di Chioggia e il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Veneto, l'ente che ha sostituito il Magistrato alle Acque. «Questo documento è stato fortemente voluto dall'assessora alla pesca, Patrizia Trapella -dice il sindaco Alessandro Ferro- e permetterà una sinergia importante fra i due enti, anche per quanto riguarda la molluschicoltura». Il protocollo permette la partecipazione ai bandi di finanziamento destinati ad interventi di competenza del Provveditorato e ricadenti all’interno del territorio del Comune di Chioggia, di interesse proprio specifico della pesca e della molluschicoltura, per la progettazione e l’esecuzione dei lavori da stabilire preventivamente con accordi di programma che potrebbero essere realizzati da soggetti privati e pubblici, anche per quanto concerne la ricerca nel settore ambientale e marino e per gli interventi di somma urgenza, intesi a risolvere situazioni di pericolo imminente, quali le rimozioni delle imbarcazioni affondate o la sostituzione delle brìcole, oltre al dragaggio e allo scavo di canali, il rifacimento di pontili, il consolidamento delle banchine. Altra questione importante è quella che riguarda le concessioni libere nei canali di approdo, come quello di san Domenico, per fare in modo -attraverso un accordo di programma- che non vengano rilasciate a privati diportisti, ma concesse prioritamente alle cooperative di pesca o ai singoli operatori della pesca che le utilizzino per i loro ormeggi. Significativa anche la possibilità di accedere ai fondi europei attraverso i bandi relativi al FEAMP e al GAC, che proprio in questi giorni sono stati pubblicati. «Avevo sempre avuto una perplessità -continua il sindaco Ferro- su come fosse stato possibile amministrare una città senza neppure le basilari convenzioni e accordi con gli enti strategici. A breve sarà sottoscritto, infatti, anche il contratto di costa. Spero di riuscire, attraverso questi protocolli di intesa, ma anche con tutti gli ulteriori strumenti che possono essere di aiuto per amministrare al meglio, a sbloccare ed ottenere fondi utili per la città che rappresento, ferma ormai da molti anni».

martedì 22 agosto 2017

DUE VONGOLARI CHIOGGIOTTI CADUTI IN MARE AL LARGO DI MALAMOCCO: CONTUSI E SOCCORSI DAL SUEM 118

Due pescatori di una vongolara sono caduti in mare questa mattina attorno alle ore 10 durante una battuta di pesca, a 4 miglia al largo di Malamocco. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente, l’intervento di salvataggio si è concluso attorno a mezzogiorno: pare che a causa del colpo di frusta di una cima che si è impigliata, i due membri dell’equipaggio sono caduti in mare, immediatamente soccorsi dallo stesso comandante e risaliti a bordo verso Chioggia. Uno dei due pescatori ha riportato abrasioni alla coscie, ma è riuscito anche ad aiutare le operazioni; l’altro accusava dei forti dolori al petto. Immediato il soccorso della guardia costiera allertata dallo stesso comandante, coordinatosi con il personale medico e paramedico del Suem 118. Alle 11.35 gli infortunati sono sbarcati a Vigo, trasportati immediatamente all’ospedale di Chioggia: apparentemente, almeno per uno dei due, non si dovrebbe trattare di niente di grave.
Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito.

lunedì 14 agosto 2017

APERTI I BANDI FLAG CHIOGGIA-DELTA DEL PO, DISPONIBILI OLTRE TRE MILIONI PER LO SVILUPPO DELLA PESCA

Pochi giorni fa sono stari aperti i termini di presentazione delle domande di contributo del FLAG Gruppo di Azione Costiera di Chioggia e Delta del Po. Si tratta di avvisi pubblici per la concessione degli aiuti nell’ambito degli interventi nel settore della pesca e dell'acquacoltura cofinanziati dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020 – Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e di acquacoltura – elaborato dal FLAG Gruppo di Azione Costiera di Chioggia e Delta del Po e “Sviluppo dell’economia blu per una crescita complessiva del territorio di Chioggia e Delta del Po” approvato con DDR n. 10 del 20 ottobre 2016. L’apertura dei termini riguarda i seguenti bandi: - Azione 1.A. Trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del prodotto pescato; - Azione 2.A. tecniche innovative per la gestione della produzione in maricoltura e sviluppo dei sistemi di gestione del seme in ambito lagunare; - Azione 4.A. Rivitalizzare gli ambienti di transizione a rischio di scarsa idrodinamicità ed effetti conseguenti; - Azione 5.A. Sostegno alla gestione dei rigetti ai sensi Reg. (UE) 1380/2013 e alla realizzazione di servizi ecosistemici; - Azione 5.B. Promuovere misure di governance partecipata per la Pianificazione dello Spazio Marittimo entro le 12 miglia nautiche. I soggetti che intendono accedere ai finanziamenti dovranno inviare le domande, complete di allegati, al GAC di Chioggia e Delta del Po mediante invio PEC al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: gacchioggiadeltadelpo@aziendapec.it L’invio delle domande di contributo dovrà essere effettuato entro le ore 12:00 del sessantesimo giorno decorrenti dal giorno successivo la pubblicazione dell’avviso di apertura dei bandi sul BUR della Regione Veneto, ovvero il 10 Ottobre prossimo. Il termine suddetto è da ritenersi perentorio. I bandi e le disposizioni attuative sono disponibili al seguente indirizzo web: www.gacchioggiadeltadelpo.com. Ai bandi potranno partecipare attori pubblici e privati del settore ittico. «Si tratta di considerevoli fondi a sostegno delle attività ittiche dell'area di Chioggia e Delta del Po, oltre tre milioni di euro», commenta il sindaco Alessandro Ferro. «Essi comprendono varie attività del settore, dalla pesca in mare aperto, all'allevamento di molluschi in laguna, ad interventi di scavo di canali ora ostruiti, per terminare con la gestione dei rigetti. Ci auguriamo che molti attori del settore ittico di Chioggia - Delta del Po sappiano cogliere l'opportunità offerta con progetti innovativi e vincenti che aiutino lo sviluppo sostenibile del settore ittico». Per supportare gli interessati nella presentazione delle richieste ai bandi si terranno degli incontri informativi nel vari comuni aderenti: il 5 settembre ore 17.30 al municipio di Porto Tolle, il 6 settembre ore 17.30 nella sede del parco Delta del Po in piazza matteotti a Porto Viro, il 7 settembre ore 17.30 nell'auditorium S.Antonio di Rosolina e l'8 settembre ore 17.30 al Museo civico fuori le mura in campo Marconi a Chioggia.

giovedì 10 agosto 2017

IL SINDACO FERRO RISPONDE DURAMENTE A MONTANARIELLO: "BRICOLE DI COMPETENZA DEL PROVVEDITORATO"

Il sindaco Alessandro Ferro risponde duramente al consigliere pd Jonathan Montanariello a proposito delle bricole e degli ormeggi da sostituire. "Repetita iuvant: ripetere le cose aiuta", esordisce la nota del primo cittadino. Che continua: «L'amministrazione di Chioggia spera che aiuti anche lo smemorato consigliere Montanariello, il quale chiama ancora in causa il Comune per la situazione delle bricole. Montanariello ha perso l'ennesima occasione per fare bella figura, se dopo tanti anni passati ad amministrare Chioggia non ha ancora capito che la competenza sulle bricole non è in capo al Comune, ma al Provveditorato delle opere pubbliche, vuol dire che forse non è stato molto attento quando era al governo della città. Detto questo –continua il sindaco– Montanariello dimostra di non avere nemmeno dimestichezza con il suo attuale ruolo di consigliere, visto che avrebbe potuto chiedere direttamente all'amministrazione cosa questa abbia fatto per il problema delle bricole. Avrebbe infatti saputo che la nostra giunta ha formalizzato una richiesta per l'ormeggio temporaneo all’ isola Saloni. Per non parlare del protocollo d'intesa fra il Comune e il Provveditorato, nato appositamente per gli interventi di somma urgenza. Ci fa comunque piacere che Montanariello abbia dato ancora una volta fiato alle sue trombe, pur nella sua cronica assenza di cognizione di causa, permettendoci di trovare spazio sui media per comunicare alla popolazione quanto stiamo facendo per il problema delle bricole».

mercoledì 9 agosto 2017

MONTANARIELLO (PD): ORMEGGI VECCHI E DEGRADATI, SITUAZIONE NON PIÙ TOLLERABILE

Una nota del consigliere comunale Jonathan Montanariello, del Partito Democratico, insiste sulla questione degli ormeggi dei natanti nei canali di Chioggia e in laguna. "Ancora una volta alla prima situazione meteo marina avversa -scrive Montanariello- la logistica chioggiotta mette a nudo tutte le sue criticità. È bastato un po' di vento per vedere la scorsa notte gli armatori dei pescherecci preoccupati per la sorte delle loro barche, i pali d'ormeggio a loro disposizione sono vecchi e ammalorati là dove ancora non sono caduti arrecando serio pericolo alla navigazione, questa situazione è da mesi che viene denunciata assieme al gruppo Nuovi Orizzonti, la situazione sta diventando particolarmente pericolosa. Tutta una serie di interventi promessi nelle commissioni consiliari tenutesi per dare le necessarie risposte alle criticità che incombono quotidianamente nel mondo della pesca, dall'asfalto dissestato di via Poli dove i mezzi (muletti) rischiano di rovesciarsi, alla precaria situazione degli ormeggi dove sono più i pali mancanti che quelli presenti, spesso bisogna ingegnarsi e trovare un appiglio di fortuna per mettere in sicurezza la propria imbarcazione, senza dimenticare il problema dello scavo dei canali che certo non aiuta.
Tutta questa partita, tutte queste criticità piccole e grandi non hanno sino ad ora trovato alcuna risposta da parte di questa amministrazione, che si limita a fare promesse e a temporeggiare senza aiutare nel concreto ed in alcun modo chi opera nella pesca e nel suo indotto. Negli incontri che si sono ad ora si sono tenuti abbiamo sentito sempre e solo promesse sull'asfalto in via Poli, inizialmente doveva essere fatto entro febbraio, successivamente con gli assestamenti di bilancio ed adesso scopriamo invece che probabilmente visti gli ultimi conti emersi in occasione dello scorso consiglio con molta probabilità non si farà mai. Sulla questione ormeggi si è chiesto di intervenire in modo serio e rapido vista la precarietà degli stessi, ed invece anche lì importanti promesse ma zero fatti. Per fortuna grazie all'interessamento dei pescatori e di alcune cooperative si è ottenuta una manciata di approdi al porto vecchio, importante obbiettivo ma che qualcuno no pensi che possa ritenersi una soluzione definitiva. Intanto ricordo che non c'è nessuna deroga alla scadenza di fine settembre ed inoltre quella soluzione può essere utile, se la banchina del mercato ittico viene lasciata libera, per permettere ai motopesca di recarsi lì a scaricare prima di ormeggiare, ma se questo non accade significa che lo spostamento sarà servito ad agevolare le manovre di ormeggio di qualche barca senza risolvere il problema collettivo che ogni armatore ha nel conferire il pescato al mercato all'ingrosso. Oltretutto in alcune condizioni meteo marine, quei posti creano problemi alle unità ormeggiate al punto che gli armatori devono rimanere in loco e vigilare che la propria imbarcazione non subisca dei danneggiamenti.
I pescatori con il loro lavoro portano un importante guadagno alle casse dell'amministrazione comunale, grazie ai proventi pagati al mercato ittico ed in cambio sempre più raramente si vedono ricevere le giuste risposte o i necessari investimenti per migliorare le loro condizioni lavorative. Questa situazione non può perdurare ancora per tanto, per cui per l'ultima volta si invita chi governa la città a prendere in mano le redini della questione e ad affrontare in modo serio i problemi invece di essere latitante. Smetta, ogni volta che viene sollecitata per le sue inadempienze, di dire che si fa demagogia, si assumi le responsabilità per cui è pagata senza sfuggire ogni volta provando a dare le colpe di quello che lei non fa a chi cera prima o chi verrà dopo. Se questi sono i servizi che vengono offerti ai pescatori allora provocatoriamente dico a loro di guardarsi attorno. Incalzato sempre più dal gruppo Nuovi Orizzonti su queste problematiche e stanco di non essere ascoltato, porterò la questione della precarietà delle aree dedicate alla pesca chioggiotta ove è presente la più grande marineria d'Italia in Regione, tramite i riferimenti del mio partito e anche a Roma se servirà. Da oggi in poi la tolleranza su questa questione è finita, troppe promesse non mantenute, io ed il mio partito ci mettiamo a completa disposizione per la causa, ci coinvolgano, ma non tolleriamo altri immobilismi. Qualora la situazione non trovi risposta nei prossimi mesi non mi sottrarrò dal mettere in campo azioni forti, incisive e dimostrative, inizieremo a far partire esposti se necessario, in modo che si possa comprendere ancor prima che qualcuno si possa far veramente del male, chi doveva intervenire per risolvere i problemi e non l'ha fatto".

lunedì 7 agosto 2017

FESTA DEL PESCATORE SENZA I PESCHERECCI, OBBLIGATI A RESTARE IN BANCHINA

Il paradosso di una Festa del Pescatore senza... i pescatori. Molti commenti al servizio del Tg Azzurra relativo alla benedizione del mare, avvenuta ieri mattina nello specchio d'acqua fra l'isola di San Domenico e il porto di San Felice, hanno fatto rilevare come anche quest'anno la cerimonia sia stata partecipata da diportisti e remiere, e molto meno dalla gente di mare: di pescherecci c'erano solo quelli, in numero di due, deputati a traghettare le autorità fino al capitello, e c'è chi parla di pescatori obbligati a stare in banchina. Questo perché la capitaneria non ha autorizzato lo spostamento dei natanti in periodo di fermo biologico, anche per soli trecento metri di percorso acqueo e senza calare le reti, col rischio di perdere il contributo e la valutazione sommaria che i pescherecci non possono essere adibiti al trasporto di persone. Già un anno fa gli esponenti della marineria clodiense avevano denunciato la disparità con le altre occasioni di festa in tutto l'Adriatico: ma è davvero assurdo che alla cerimonia partecipino gli yacht e non i destinatari primi del suo significato. Succederà così anche nel 2018?

domenica 6 agosto 2017

LA DOMENICA DEL MARE: TANTI PESCHERECCI E IMBARCAZIONI DA SAN DOMENICO AL CAPITELLO IN LAGUNA

Tante imbarcazioni da pesca e anche da svago, stamane, alla celebrazione della festa del pescatore, nella laguna antistante la chiesa di San Domenico. Dopo la messa celebrata dal vescovo nel caldo del santuario -alla presenza del sindaco Ferro e di tanti Marinai d'Italia- sono stati premiati i veterani del mare con le canzoni del Coro Popolare Chioggiotto, poi la carovana dei pescherecci assieme agli armi remieri è partita da piazza Vigo per affidare al capitello della Madonna Immacolata, in mezzo al canale navigabile, i propri pensieri per la distesa acquea che da sempre è inscindibile dalla città e dalle attività dei suoi abitanti.

PESCHERECCIO VICHINGO A RISCHIO AFFONDAMENTO PER UNA FALLA: SALVATO DAI POMPIERI

Una falla nello scafo stava facendo affondare il peschereccio Vichingo, ormeggiato alla banchina di punta Poli nei pressi degli stabilimenti Crame e Cogevo, questa mattina dopo l'alba. La scoperta è stata fatta dai carabinieri di pattuglia, che hanno dato l'allarme: i vigili del fuoco sono entrati in funzione con l'autopompa alle ore 8. Nella disavventura, c'è da rilevare che il fondale basso ha aiutato le operazioni di recupero. Ora il Vichingo andrà in rimessaggio per i necessari lavori di ripristino.

lunedì 31 luglio 2017

LA REGIONE VENETO: "I PESCHERECCI ITALIANI SONO PENALIZZATI DAL FERMO BIOLOGICO, DA BRUXELLES DUE PESI E DUE MISURE TRA NOI E LA CROAZIA"

Da domani entra il vigore il decreto per il fermo pesca 2017, firmato dal sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, che prevede l'arresto temporaneo dell'attività in mare con il sistema a strascico. L’obbligo di interruzione temporanea dell'attività di pesca varrà per 42 giorni -sino al 10 settembre- per la flotta veneta al fine di favorire il ripopolamento del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse biologiche e l'attività di pesca. Il fermo pesca vale per le marinerie italiane ma non per quelle croate, benchè la Croazia sia membro dell’Unione Europea dal 2013. «Il fermo pesca attuato dalle nostre marinerie adriatiche, e non da quelle croate, è questione grave, che merita di essere trattata nelle dovute sedi con grande attenzione: è in gioco la tenuta delle nostre imprese di pesca e delle nostre filiere commerciali», prende posizione l’assessore veneto alla pesca Giuseppe Pan, sposando proteste e preoccupazioni delle organizzazioni di rappresentanza della categoria. La flotta veneta conta 652 pescherecci distribuiti sulle marinerie venete (quella di Chioggia è la prima d’Italia per numero di addetti e di imbarcazioni), con 5850 occupati e 3696 imprese comprese quelle della trasformazione, il tutto per un valore di produzione annua pari a 121 milioni di euro. «Ha poco senso -continua Pan- parlare di regionalizzazione e responsabilizzazione del ceto peschereccio nell’ambito di piani di gestione pluriennali se poi si accettano situazioni palesemente paradossali com’è il fermo pesca in Adriatico. Le proteste delle nostre imprese sono più che giustificate: non è più procrastinabile una presa di posizione forte del nostro Ministero, che sul tema specifico dovrebbe dimostrare verso le istituzioni europee lo stesso piglio e lo stesso coraggio dimostrato nella vertenza pesce-spada”, prosegue ancora il rappresentante del governo regionale. La Regione Veneto e le Regioni del distretto Alto-Adriatico –ricorda l’assessore- hanno avviato da tempo con le marinerie croate alto-adriatiche un percorso di collaborazione in materia di pesca attraverso l’attivazione di progetti di collaborazione, che nel lungo periodo dovranno condurre a gestioni condivise delle risorse ittiche che coniughino sostenibilità socio-economica e recupero degli stock oggetto di prelievo. Abbiamo tutto l’interesse che il dialogo con la Croazia prosegua, certamente sulla base di una coerenza complessiva che non può non contemplare l’applicazione uniforme delle regole comunitarie. Qui il governo deve assolutamente fare la sua parte, consapevole anche del fatto che il fermo pesca, nelle forme sperimentate, è probabilmente giunto al capolinea, e ciò a prescindere dai problemi di natura finanziari. Anche la ricerca scientifica deve fare la sua parte, così come è avvenuto positivamente per le vongole. Vorremmo capire, dai competenti tavoli tecnico-scientifici che supportano le scelte di politica comunitaria in materia di pesca, quale senso ed efficacia abbia realizzare il fermo pesca solo nei nostri compartimenti in Adriatico, a parità di criteri e modalità applicative. Ci attendiamo una risposta rapida dal Ministero: più che auspicabile, è assolutamente dovuta a chi trae dal mare ragioni di lavoro e di vita».

domenica 30 luglio 2017

TRAPELLA: NUOVI ORMEGGI DURANTE IL FERMO PESCA DIETRO LA DARSENA SALINE, PASSI AVANTI PER LE BRICOLE


Chioggia Azzurra ha intervistato l'assessora alla pesca, Patrizia Trapella, in merito a differenti questioni legate all'attività della marineria di Chioggia. In primis i nuovi ormeggi temporanei che per il periodo del fermo pesca (1 agosto - 10 settembre) sgraveranno il canale San Domenico dall'eccesso di pescherecci, poi l'annosa questione delle bricole vaganti e dei relitti che affiorano in laguna sud.

sabato 29 luglio 2017

VIA AL FERMO PESCA, MA LA CROAZIA NON LO RISPETTA. I PESCATORI DI CHIOGGIA SONO ARRABBIATI

È partito il fermo pesca e scoppia la grana Croazia. Mentre i pescatori dell'Adriatico italiano hanno incrociato le braccia ieri, in un momento nemmeno così critico per i ricavi, dall'altra parte del mare nessuno ottempera al fermo biologico imposto dall'Unione Europea per ripopolare la fauna ittica. Eppure la Croazia è nell'Unione dal 2013, quindi anche per la sua marineria valgono le leggi continentali: ma invece la nazione frontaliera approfitterà del fermo italiano per riversare il suo prodotto nei nostri mercati, consentendo addirittura la pesca domenicale. La circostanza fa sbottare i pescatori di Chioggia: «Quindi il rispetto della produttività biologica del mare vale solo per una costa e non per l'altra? Che senso ha rispettare i limiti se c'è chi non li rispetta?», ci si chiede per le rive. Elio Dall'Acqua, del Consorzio Armatori Pescherecci, punta il dito anche sull'esiguità del sussidio erogato dallo Stato: «Ci pagano 30 giorni con 30 euro al giorno, dai quali bisogna levare le tasse», mentre addirittura i primi dieci giorni del mese di settembre non garantiranno introiti, ed è il primo anno che succede una cosa del genere. Il taglio al contributo non è l'unica vertenza aperta con Roma: «Gli incontri nella Capitale -continua Dall'Acqua- non hanno portato a niente di nuovo, vedi la ventilata riforma della legge 154». Lo sguardo si sposta anche nella realtà locale, fra le bricole che spariscono e i canali che hanno bisogno di essere scavati: intanto, per il periodo del fermo pesca, alcuni pescherecci troveranno posto al porto vecchio, lasciando più liberi i canali, specie quello di San Domenico.

giovedì 20 luglio 2017

GLI ISPETTORI DELLA COMMISSIONE EUROPEA VISITANO IL CO.GE.VO.: TUTTO OK CON IL DECRETO VONGOLE

Ispezione praticamente a sorpresa, ieri pomeriggio, di un nucleo inviato dalla Commissione Europea agli stabilimenti del CoGeVo a Punta Poli. Oggetto della visita, le opportune verifiche comunitarie dell'applicazione del recente decreto sulla taglia minima delle vongole, entrato in vigore a inizio anno: dopo un mercoledì di studio teorico a Caorle, la riprova pratica si è avuta appunto ieri a Chioggia. Soddisfatto il presidente del consorzio, Michele Boscolo Marchi: «I commissari ripartono con esito positivo, è un onore per noi averli avuti qui, perché siamo stati fra gli artefici di questo nuovo regolamento. Abbiamo mostrato tutto quello che facciamo, carte alla mano, mettendo in pratica le teorie riguardo la procedura prevista dal decreto. Auspichiamo di aver dato tutte le risposte che la UE si attendeva. Siamo pescatori responsabili che vogliono gestire il mare rispettando le leggi, diamo garanzie al commercio». Il decreto peraltro riduce da 5 a 4 le giornate di pesca settimanali, e da 6 quintali al giorno a 4 la quantità di molluschi pescabili. Gli ispettori hanno controllato le singole imbarcazioni, affinché non ci fossero a bordo vongole inferiori a 22 millimetri.

giovedì 13 luglio 2017

FERMO BIOLOGICO 2017: 55 GIORNI SENZA PESCA A STRASCICO NÈ INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE

Sono state fissate ieri al ministero le date per il fermo biologico relativo alla pesca a strascico su quasi tutte le coste nazionali. Per il compartimento che va da Trieste ad Ancona, investendo quindi l'Alto Adriatico e la marineria di Chioggia, i pescherecci si fermeranno dal 31 luglio e per tutto il mese di agosto, con ulteriori quindici giorni consecutivi fino al 14 settembre più dieci giorni di fermo “tecnico” da sviluppare entro dieci settimane dall'inizio dell'attività. Ma già in questo mese è vietata la pesca a strascico in Adriatico entro le 6 miglia dalla battigia, fino al prossimo 31 ottobre. All'armatore saranno pagati al massimo 30 giorni di fermo pesca. Non è stato trattato l'argomento della pesca ai piccoli pelagici, come le acciughe e le sardine. I sindacati si sono opposti alla possibilità di sbarco del personale, volto all'incasso veloce con l'assegno di disoccupazione: non è chiaro se vi saranno somme disponibili a pagare il premio che sostituisce la cassa integrazione in deroga.

lunedì 10 luglio 2017

ANCHE PER L'ANNO 2015, NIENTE RIMBORSI DEL FERMO PESCA PER GLI ARMATORI CHE COLLABORANO ALLA RICERCA SCIENTIFICA

È ufficiale, anche per l'anno 2015 non sono stati erogati i contributi del fermo pesca a quegli armatori che hanno supportato le attività di ricerca dell'Ispra, uscendo in mare a campionare gli esemplari nell'operazione di controllo della fauna ittica durante il fermo biologico. Questioni prettamente burocratiche fanno sì che per il secondo anno consecutivo -l'anno scorso erano stati negati i fondi relativi al 2014- diventi sempre più difficile per i pescatori essere disposti a collaborare con le attività dei ricercatori. «I pescatori cosa possono pensare?», chiede l'armatore Denis Padoan al recente convegno dell'Ispra. «Che faccio la ricerca e perdo migliaia di euro negli anni?». Resta davvero difficile capire come mai il bonus che legittimamente spetta agli altri pescatori, costretti a non andare al lavoro per via dei ripopolamento ittico, non valga per chi si impegna in un'attività meritevole, volontaria e soprattutto gratuita.

giovedì 6 luglio 2017

IL PIONIERE CONTESTA LA CAPITANERIA DI JESOLO: "ERAVAMO A 3 MIGLIA E MEZZO"

Torniamo sull'episodio che la scorsa notte ha visto protagonista, al largo di Jesolo, il peschereccio chioggiotto Pioniere perché la situazione è meno chiara e pacifica di come apparso in un primo momento. C'è stata sì una contestazione della Capitaneria di Porto di Piave, la quale ha segnalato l'imbarcazione entro la cerchia delle 3 miglia dove non è possibile gettare le reti, con l'intimazione a ributtare in mare il pescato. Il comandante è più che sicuro che la barca viaggiasse a 3 miglia “grasse”, ovvero oltre le 3 miglia stesse. Inoltre al Pioniere sono state contestate anche le luci spente, mentre i pescatori affermano che erano spente solo in una parte dello scafo. Al proposito, sono stati anche forniti i punti-nave: a parità di latitudine (sia la Capitaneria che l'equipaggio hanno annotato 45°27'54” di latitudine Nord), le note divergono per quanto riguarda la longitudine: 12°42' Est per i militari, 12°40'53” Est per i pescatori. Circostanza questa che porterebbe la posizione a 3.5 miglia, ovvero in una zona consentita. Con la consegna del verbale ci sarà modo per l'armatore del Pioniere di far rilevare l'incongruenza, evitando magari ulteriori sanzioni.

martedì 4 luglio 2017

IL PESCHERECCIO CHIOGGIOTTO "PIONIERE" FERMATO A JESOLO PER PESCA SOTTO COSTA

Il divieto di pesca entro le 3 miglia dalla costa non fa sconti a nessuno. Stanotte attorno alle ore 4 la Capitaneria di Porto di Piave ha fermato, a 2.20 miglia dal litorale di Jesolo, il peschereccio chioggiotto Pioniere: il controllo probabilmente era scattato in seguito alle segnalazioni di danni alle reti da posta. Non c'era solo il Pioniere a pescare entro le tre miglia, e probabilmente la Capitaneria ha registrato anche altre imbarcazioni. Alle ore 5.10 il sito MarineTraffic rintracciava il Pioniere ancora fermo in mare tra Cavallino e Cortellazzo.
L'armatore comunica che è in corso una contestazione, riportata a verbale e fondata su asseriti tracciati nautici, secondo la quale il natante stava pescando poco oltre le 3 miglia.

DEPOSITO GPL: LA MARINERIA DI CHIOGGIA È VERAMENTE CONTRARIA?

DEPOSITO GPL: LA MARINERIA DI CHIOGGIA È VERAMENTE CONTRARIA? Si è svolto sabato scorso in sala consiliare un incontro del comitato No Gpl con alcuni esponenti della pesca chioggiotta organizzata e l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Marco Veronese. In un clima di notevole delusione, all’indomani della decisione del TAR che ha consentito -pressoché definitivamente- la ripresa dei lavori a punta Colombi, si è discusso a proposito delle azioni da intraprendere per continuare la protesta contro il “famigerato“ impianto. Tra le varie ipotesi, la più concreta è stata quella di Michele Boscolo Marchi, presidente del consorzio CoGeVo, che ha proposto di indire una manifestazione a Venezia -sede della Regione Veneto- con pescherecci e pullman. L'idea però è stata sostanzialmente bocciata da Elio Dall’Acqua, rappresentante del Consorzio Armatori Pescherecci di Chioggia, che ha ricordato come difficilmente, in un periodo economico così duro, i comandanti sarebbero propensi a sostenere una spesa di circa 300 euro per spostare le barche fino a Venezia. Lascia comunque pensare, però, il fatto che il comitato (in particolare alcuni suoi rappresentanti di spicco), nell’evidente tentativo di attirare la solidarietà e l’attenzione della pesca, continui a propagandare notizie assolutamente non veritiere riguardo il deposito gpl. Ad esempio: «Quando entreranno le navi gasiere -ha insistito più volte Maria Rosa Boscolo, ex consigliera comunale del PD- il traffico marittimo verrà bloccato per 12 ore». Una circostanza del tutto smentita dalla realtà dei tanti porti italiani, da Ravenna a La Spezia, dove entrano le gasiere e il traffico marittimo non viene di certo bloccato, se non per il tempo del passaggio delle navi nel canale, ovvero qualche decina di minuti. Ma anche: «L’impianto di gpl non solo ci darà problemi per la navigazione -ha ribadito Michele Boscolo Marchi, che è stato consigliere comunale PD- ma ci ha rubato il futuro, in quanto a punta Colombi si sarebbe dovuto trasferire il mercato ittico». Anche questa è un'affermazione non vera, in quanto mai si sarebbe potuto realizzare un mercato di generi alimentari in prossimità del porto commerciale: precise norme di legge tutelano la salute dei consumatori e lo avrebbero radicalmente impedito. Possiamo essere tutti d’accordo che il deposito avrebbe potuto essere realizzato da un’altra parte, come tutte le cose in Italia: dispiace però vedere che proprio chi è stato amministratore del comune di Chioggia (Barbara Penzo ex assessora all’ambiente, Maria Rosa Boscolo Chio e Michele Boscolo Marchi ex consiglieri comunali del PD, Roberto Rossi già consigliere comunale verde) e che quindi ben conosce le cose ribalti completamente la verità. A questo punto la domanda è: ma queste persone sono veramente interessate e convinte di bloccare l’impianto, oppure è solo un tentativo, ben poco nobile, di ottenere visibilità nella speranza di arraffare qualche voto alle prossime elezioni?

DEPOSITO GPL: LA MARINERIA DI CHIOGGIA È VERAMENTE CONTRARIA?

DEPOSITO GPL: LA MARINERIA DI CHIOGGIA È VERAMENTE CONTRARIA? Si è svolto sabato scorso in sala consiliare un incontro del comitato No Gpl con alcuni esponenti della pesca chioggiotta organizzata e l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Marco Veronese. In un clima di notevole delusione, all’indomani della decisione del TAR che ha consentito -pressoché definitivamente- la ripresa dei lavori a punta Colombi, si è discusso a proposito delle azioni da intraprendere per continuare la protesta contro il “famigerato“ impianto. Tra le varie ipotesi, la più concreta è stata quella di Michele Boscolo Marchi, presidente del consorzio CoGeVo, che ha proposto di indire una manifestazione a Venezia -sede della Regione Veneto- con pescherecci e pullman. L'idea però è stata sostanzialmente bocciata da Elio Dall’Acqua, rappresentante del Consorzio Armatori Pescherecci di Chioggia, che ha ricordato come difficilmente, in un periodo economico così duro, i comandanti sarebbero propensi a sostenere una spesa di circa 300 euro per spostare le barche fino a Venezia. Lascia comunque pensare, però, il fatto che il comitato (in particolare alcuni suoi rappresentanti di spicco), nell’evidente tentativo di attirare la solidarietà e l’attenzione della pesca, continui a propagandare notizie assolutamente non veritiere riguardo il deposito gpl. Ad esempio: «Quando entreranno le navi gasiere -ha insistito più volte Maria Rosa Boscolo, ex consigliera comunale del PD- il traffico marittimo verrà bloccato per 12 ore». Una circostanza del tutto smentita dalla realtà dei tanti porti italiani, da Ravenna a La Spezia, dove entrano le gasiere e il traffico marittimo non viene di certo bloccato, se non per il tempo del passaggio delle navi nel canale, ovvero qualche decina di minuti. Ma anche: «L’impianto di gpl non solo ci darà problemi per la navigazione -ha ribadito Michele Boscolo Marchi, che è stato consigliere comunale PD- ma ci ha rubato il futuro, in quanto a punta Colombi si sarebbe dovuto trasferire il mercato ittico». Anche questa è un'affermazione non vera, in quanto mai si sarebbe potuto realizzare un mercato di generi alimentari in prossimità del porto commerciale: precise norme di legge tutelano la salute dei consumatori e lo avrebbero radicalmente impedito. Possiamo essere tutti d’accordo che il deposito avrebbe potuto essere realizzato da un’altra parte, come tutte le cose in Italia: dispiace però vedere che proprio chi è stato amministratore del comune di Chioggia (Barbara Penzo ex assessora all’ambiente, Maria Rosa Boscolo Chio e Michele Boscolo Marchi ex consiglieri comunali del PD, Roberto Rossi già consigliere comunale verde) e che quindi ben conosce le cose ribalti completamente la verità. A questo punto la domanda è: ma queste persone sono veramente interessate e convinte di bloccare l’impianto, oppure è solo un tentativo, ben poco nobile, di ottenere visibilità nella speranza di arraffare qualche voto alle prossime elezioni?

domenica 2 luglio 2017

CONVEGNO DELL'ISPRA SUI CAMBIAMENTI E IL FUTURO DELLA PESCA, TRA DIDATTICA ED ESPERIENZE

L'inaugurazione della mostra “Le risorse ittiche e la pesca tradizionale a Chioggia”, interpretate dai disegni di Luigi Divari, ha conosciuto venerdì al Museo civico della Laguna Sud un momento di indagine scientifica ad alto livello, organizzato dall'Ispra. L'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale ha portato in città un nucleo di esperti del mare, che ne hanno dibattuto cambiamenti e futuro: dalle esperienze inter-adriatiche di gestione del prodotto con Enrico Arneri, dalle specie che scompaiono e quelle che arrivano relazionate da Carlotta Mazzoldi all'evoluzione del mercato ittico vista da Simone Libralato, il pomeriggio è scorso didatticamente interessante, grazie anche agli interventi dei pescatori stessi.

La playlist video degli interventi è a questo link.

sabato 1 luglio 2017

STAMANE PESCATORI IN SALA CONSILIARE, SOLIDALI ALLA BATTAGLIA CONTRO IL DEPOSITO GPL

Questa mattina in sala consiliare il comitato No Gpl e l'amministrazione comunale incontrano le associazioni legate alla pesca per raccogliere la solidarietà dell'importante settore nella battaglia ambientalista contro il deposito in costruzione a Val da Rio. Verranno concordate azioni comuni, senza escludere una manifestazione: in primavera la marineria aveva risposto all'appello del comitato suonando le sirene delle barche in canale San Domenico.