sabato 23 luglio 2016

BENEDIZIONE DEL MARE E COMMEMORAZIONE DEI SUOI DEFUNTI: UNA TRADIZIONE STORICA TRA LE POLEMICHE


Nel mese di agosto, in occasione della festa del pescatore, a Chioggia si ripeterà il rito della benedizione del mare con annessa commemorazione dei suoi defunti. Ma quest'anno pare che la Capitaneria di Porto non consenta il transito dei pescherecci -un percorso di soli 300 metri- asserendo che non sono collaudati al trasporto di persone. I pescatori chioggiotti non ci stanno, e denunciano la disparità di trattamento con altre marinerie vicine: «Eppure al Redentore, e all'Apparizione di Pellestrina, le barche da pesca possono tranquillamente accedere», dice Marco Perini. «Da secoli facciamo questa cosa, da quando non c'era il motore e si andava a vela, quindi non è comprensibile un divieto con le tecnologie attuali». Nel rispetto delle istituzioni come la Capitaneria, il Comune e la Fondazione della Pesca, gli operatori di Chioggia chiedono l'autorizzazione a poter muovere gli scafi -tra l'altro, in periodo di fermo biologico- «altrimenti di questo passo la cerimonia sarà partecipata solo dagli yacht che vengono da fuori, e non dai pescherecci. Il mare prima di tutto è dei pescatori!», fa notare Perini.
Elio Dall'Acqua aggiunge un'altra richiesta, magari per le edizioni future: «Sarebbe bello tornare anche a far uscire il Cristo di San Domenico durante la processione, per benedire le barche. Coniugando così la tradizione con un momento di interesse anche turistico». Giriamo i desideri dei pescatori a chi se ne può far carico.

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