martedì 26 aprile 2016

SEQUESTRATI MOLLUSCHI VIVI A UN CINQUANTENNE CHIOGGIOTTO: NON AVEVA I DOCUMENTI


Nella mattinata odierna, il personale della Motovedetta dei Carabinieri dipendente dal Comando Compagnia di Chioggia, nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di rintracciabilità di filiera dei prodotti ittici, sottoponeva ad ispezione un furgone frigo condotto da un cinquantenne chioggiotto.
All’interno del vano di carico del furgone, in sosta nella zona industriale di Brondolo che costeggia il canale Lombardo, venivano rinvenute 10 ceste e 9 sacchi traforati tutti contenenti prodotto ittico della specie vongole veraci, per un peso complessivo di circa mezza tonnellata. Al fine della rintracciabilità di filiera ed in ottemperanza alle disposizioni di cui al Regolamento CE n. 853/2004 - sezione VII – Molluschi Bivalvi vivi, il conducente non esibiva alcun documento di registrazione (DDR) di accompagnamento e scorta di tale lotto di molluschi.
Per questo motivo il predetto veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione di cui al Reg. CE 853/2004 - Allegato III – Sezione VII (Molluschi Bivalvi Vivi) Capitolo I punti 3 e 4 lettera a), punita dall’art. 6 punto 11 del Decreto Legislativo 06 novembre 2007 n. 193 con sanzione amministrativa pecuniaria pari a € 2000 (PMR).
L’intero lotto di molluschi, del valore commerciale di circa 4500 euro, è stato sottoposto a sequestro amministrativo e, poiché vivo, rigettato nella vicine acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale.

sabato 23 aprile 2016

MERCATO ITTICO: ARRIVANO GLI ISPETTORI DI VERITAS

Dai primi di maggio al mercato ittico all'ingrosso saranno presenti gli ispettori di Veritas, per l'attività di vigilanza e quella sanzionatoria, nel rispetto del regolamento e con particolare attenzione alla disciplina della vendita (orari, ingressi, uso dei box). Lo stabilisce un accordo firmato lo scorso giovedì tra il Comune di Chioggia, la multiutility metropolitana e la società partecipata SST, che gestisce il mercato: «La sinergia tra le partecipate, che abbiamo ricercato, è caldeggiata dalle recenti normative», dice Adriano Tolomei, amministratore unico di SST. «Il Comune di ha indirizzato a formare le risorse umane». Fa eco il sindaco Giuseppe Casson: «Era difficile per questioni operative demandare questo ruolo ai vigili urbani. Abbiamo dato una risposta importante, a lungo reclamata dagli operatori stessi».

giovedì 21 aprile 2016

ORATE MINUTE E SICUREZZA CARENTE: INTENSA ATTIVITÀ DEI CARABINIERI AL MERCATO ITTICO


Nella mattinata odierna, l’equipaggio della motovedetta cc 803 “A. Fava” dipendente dal Comando Compagnia Carabinieri di Chioggia, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri in forza all'Ispettorato del Lavoro di Venezia, nel corso di un servizio effettuato al mercato ittico all’ingrosso finalizzato alla verifica dell’osservanza nei confronti del personale occupato delle norme di sicurezza sul lavoro, sulla legislazione sociale e alla repressione della detenzione e commercializzazione di specie ittiche allo stadio giovanile, accertava che:

- all’interno di un box di una ditta di un operatore chioggiotto venivano rinvenute 10 cassette contenenti “spaurus aurata” (orate) per un peso complessivo pari ad un quintale circa, risultate al 90% al di sotto della taglia minima pescabile, detenibile e commerciabile (20 cm), come dispone il reg. Ce 1967/2006. Alla luce di quanto accertato il titolare veniva deferito all’A.G. di Venezia per la violazione dell’art. 7 punto 1 lettera a) del decreto legislativo 9 gennaio 2012 nr.4, perché deteneva specie marine allo stadio giovanile. Tutto il prodotto ittico per un valore commerciale di 1000 euro circa veniva sottoposto a sequestro penale in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria per l’eventuale conferimento ad ente benefico.

- presso altra ditta con sede legale in altra regione, il legale rappresentante veniva denunciato a piede libero per omessa formazione e sicurezza personale del dipendente (•art. 37 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di euro 1400; omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
Sono state inoltre riscontrate le seguenti violazioni amministrative:
omessa registrazione sulle scritture obbligatorie del personale dipendente (•art. 22 comma 1 d.lgs. 151/2015) con sanzione di 3000 euro.
Sono stati controllati due lavoratori, nessuno dei quali regolare, entrambi in nero.

- presso altra ditta ittica con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
E' stato controllato un lavoratore, risultato in regola.

- presso una ditta cooperativa di allevamento di molluschi con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa formazione e sicurezza del personale dipendente (art. 37 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di euro 1400,00; omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
Violazioni amministrative:
omessa registrazione sulle scritture obbligatorie del personale dipendente (•art. 22 comma 1 d.lgs. 151/2015) con sanzione di 1500 euro.
Sono stati controllati due lavoratori, uno risultato regolare, uno in nero.

- presso altra ditta con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
E' stato controllato un lavoratore, risultato in regola.

martedì 12 aprile 2016

PESCA ABUSIVA: 2.000 EURO DI MULTA PER 300 KG DI VONGOLE VERACI

La mattina di ieri, alle ore 06:30, l’equipaggio della Motovedetta di questo Comando Compagnia Carabinieri durante un servizio di osservazione finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati e delle violazioni inerenti la pesca e la commercializzazione di vongole veraci provento della pesca abusiva in laguna da parte dei c.d. “caparozzolanti”, in località Riva Caboto di Chioggia, notavano un’imbarcazione tipo drifting che si ormeggiava lungo la panchina in argomento e i due occupanti cominciavano ad effettuare manovre sospette. Gli operanti dopo aver percorso un tratto di una stradina impervia e sterrata “abbordavano” l’imbarcazione con a bordo due ragazzi chioggiotti di anni 35, e 39 All’atto del controllo sul ponte di coperta venivano rinvenute nr.10 ceste da kg. 30 circa cadauna, contenenti molluschi della specie “Vongole Veraci”, per un peso complessivo di tre quintali circa. Ai fini della tracciabilità di filiera ed in ottemperanza alle disposizioni di cui al Reg. CE 853/2004 – Sezione VII – Molluschi Bivalvi Vivi, i due pescatori non esibivano alcun Documento di Registrazione (DDR) che accompagnava e scortava tale lotto (lotto/partita) di molluschi. Alla luce di quanto accertato i proprietario dell’imbarcazione veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione del Reg. CE 853/2004 - Allegato III – Sezione VII (Molluschi Bivalvi Vivi) Capitolo I punti 3 e 4 lettera a). La violazione del Reg. (CE) 853/2004 sopra citato, con sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2.000 euro ai sensi dell’art. 6 punto 11 del D.Lgs nr.193 del 6 novembre 2007. Tutti i molluschi rinvenuti, per un valore commerciale di 2.500 euro, venivano sottoposti a sequestro amministrativo ai sensi dell’ex art. 13 Legge 689/81 ed essendo allo stato vivo venivano rigettati nelle acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale.

mercoledì 6 aprile 2016

PUNTA POLI: 1.500 EURO DI MULTA PER SEPPIE SENZA TRACCIABILITA'

Durante la mattinata odierna, l’equipaggio della Motovedetta CC 803 , nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di rintracciabilità alimentare, ha sottoposto ad ispezione un BOX di proprietà di un chioggiotto presso il Mercato Ittico all’Ingrosso sito in via G. Poli di Chioggia. All’atto del controllo il gestore/proprietario stava terminando l’incassettamento di una partita di prodotto ittico della specie “seppie”. Alla richiesta di esibire la relativa documentazione atta a stabilirne la rintracciabilità di filiera, il predetto non era in grado di fornire alcuna informazione a riguardo e non presentava alcun documento fiscale/amministrativo che attestasse l’origine/provenienza del prodotto alimentare. Anche le cassette in polistirolo, contenenti le “seppie”, erano prive di etichette e/o bolli sanitari recanti le informazioni utili alla rintracciabilità di filiera. Si desumeva quindi che i cefalopodi siano stati acquistati dallo stesso commerciante in “nero”. Alla luce di quanto accertato, poiché il prodotto ittico in questione era di fatto sprovvisto di rintracciabilità, il gestore veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione di cui all’art. 18 del Reg. (CE) 28/01/2002 n. 178, punita dall’art. 2 del D.Lgs. 190/2006 con sanzione pecuniaria amministrativa pari a 1.500 euro (PMR). Le “seppie”, per un peso complessivo di 1 quintale circa ed un valore commerciale di 1000 euro, sono state sottoposte a sequestro amministrativo e, nel corso della mattinata, conferite ad Ente Benefico poiché giudicate idonee al consumo umano da parte di medico veterinario della locale U.L.S.S. 14 intervenuto sul posto.
La CC 803 A PUNTA POLI

martedì 5 aprile 2016

LA CAPITANERIA DI PORTO ORDINA IL DIVIETO DI IMMERSIONE NEL RELITTO EVDOKIA

( video d'archivio) la guardia costiera di Chioggia con ordinanza nr 13/2016 ha posto il divieto di effettuare qualsiasi attività di immersione e per qualunque finalità al suo interno e comunque ad una distanza di 50 metri dal relitto. Tra le motivazioni, oltre alla ovvia pericolosità, viene segnalata la presenza di numerosi metri di sagola utilizzata come " linea di sicurezza " durante le immersione avvenute per il recupero del sommozzatore scomparso il 26 marzo scorso. LINK ALL'ORDINANZA COMPLETA ORDINANZA DI DIVIETO DI ACCESSO AL RELITTO EVDOKIA

venerdì 1 aprile 2016

SCHIANTO NELLA NOTTE IN LAGUNA: VIVI PER MIRACOLO TRE CAPAROSSOLANTI CHIOGGIOTTI

foto di archivio
Vivi per miracolo tre pescatori chioggiotti che alle tre di questa mattina si sono schiantati contro un corpo galleggiante mentre navigavano da Venezia verso Chioggia. “ Avevano appena passato il canale dei petroli - riferisce un conoscente - e si erano inoltrati nella parte di barena dove usualmente si naviga, quando improvvisamente hanno colpito un palo galleggiante che ha praticamente distrutto il barchino “. I tre, uno ha subito delle lievi ferite, sono rimasti fino alle sei del mattino avvinghiati allo scafo rovesciato e sono stati poi soccorsi dalla guardia costiera allertata da una nave in transito. Il barchino, motorizzato con un potente motore fuoribordo, al momento si trova ancora in un basso fondale della laguna i danni sono notevoli si spera di poter recuperare il motore se verrà manutenzionato urgentemente. L’incidente non può che far ricordare gli incidenti avvenuti pochi anni fa in cui in due distinte occasioni morirono in mare altri pescatori chioggiotti le cui dinamiche non furono mai chiarite ma il sospetto è sempre quello l’urto con un corpo semi sommerso. Purtroppo per il magistrato alle acque è sempre più difficile a causa della scarsità di fondi riuscire a provvedere alla manutenzione delle briccole, i segnali fissi che delimitano i canali della laguna, la maggior parte dei relitti galleggianti sono frammenti di queste opere di segnalamento marittimo. Probabilmente anche la velocità dei natanti è una con causa degli effetti disastrosi degli urti. Fortunatamente le condizioni del ferito, un 44 enne, non sono gravi al momento è in osservazione presso il pronto soccorso dell'ospedale dell'angelo da dove potrebbe essere presto dimesso o affrontare un breve ricovero. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito. video d'archivio AGGIORNAMENTO DEL 2 APRile h 22 NON ERA UN CORPO GALLEGGIANTE MA UN PALO FISSO L'OSTACOLO DELL'INCIDENTE Non sono rari gli incidenti dei barchini dei caparossolanti - nella foto di archivio la testimonianza di un altro schianto notturno Non era un corpo galleggiante ma un palo fisso l’oggetto contro il quale è andato a schiantarsi il barchino chioggiotto alle tre del mattino di venerdì scorso. “ Avevamo appena lasciato il canale dei petroli - riferisce uno dell’equipaggio - con la voce rauca di chi ha preso tanto freddo - quando ci siamo infilati con la prua su uno spuntone fisso, l’urto è stato così forte che ha creato un lungo taglio sulla carena. E’ stato un attimo, il barchino è affondato immediatamente e nell’andare giù si è ribaltato, ci siamo trovati tutti e tre ad annaspare sotto acqua con la barca sopra la testa attaccati alla consolle centrale, mio fratello era anche impigliato con il vestito sui comandi del motore. Fortunatamente il fondale era basso e il top del barchino fermandosi sul fondo ha retto la barca in equilibrio consentendoci prima di uscire e poi di risalire sulla chiglia del barchino capovolto che è diventato il nostro rifugio e là siamo rimasti ad aspettare “. I tre naufraghi sono stati poi notati da una nave in transito, erano tra il curvone e la strettoia del canale Malamocco marghera a 200 mteri dal canale dei petroli. Sono stati poi recuperati verso le sette del mattino da un mezzo dei piloti dove sono stati immediatamente rinfrancati ospitandoli in cabina e scaldati con una coperta. Uno di loro è stato poi portato all’ospedale di Mestre dove gli sono state riscontrate lievi ferite, il poverino nell’urto a perso due denti. Il barchino, un motorizzato con un potente motore fuoribordo, è stato posto sequestro dall’autorità marittima che sta indagando sulla dinamica dell’incidente.