lunedì 5 dicembre 2016

UN PESCATORE: DICIAMO SÌ ALLE REGOLE, MA I DOPPI CONTROLLI PENALIZZANO L'ATTIVITÀ



Riceviamo questa mail da un pescatore di Chioggia e la pubblichiamo.

La scorsa settimana le forze dell'ordine -Guardia di Finanza, Carabinieri, Guardia Costiera, pare addirittura la Forestale- hanno effettuato un giro di vite nei confronti della marineria chioggiotta, sia in mare che una volta raggiunta la riva. Alcune imbarcazioni sono state controllate anche due volte, nonostante le ore contate da dedicare all'effettiva attività di calo delle reti: se vieni fermato in mare durante la battuta di pesca, le devi tirare su per consentire il controllo delle misure. E due ore di controllo, com'è accaduto, fanno perdere l'intera battuta. Non sono mancati casi assurdi, come quello di un pescatore multato con 2500 euro per avere con sé una quantità molto modica di capesante sotto misura, che stava portando a casa per cena. C'è chi si è visto sanzionare per non aver ancora redatto il “diario di bordo” con la comunicazione di ciò che era stato pescato, in quanto non sempre è facile scriverlo mentre si è in mare -non ci sono dei segretari a bordo- e una volta attraccati in banchina non sempre c'è posto, per cui appena si sbarca si cerca di adempiere a questa procedura. Siamo perfettamente consapevoli che le regole e i controlli devono continuare a esistere e a vigere per i pescatori come per tutte le categorie, ma non siamo ladri né spacciatori. Anzi, siamo a suggerire anche per le barche da pesca l'adozione di un bollino dopo il primo controllo, come accade d'estate per i diportisti, di modo da non far perdere ulteriore tempo né a chi lavora nel mare né a chi è chiamato a controllare.
Grazie per la pubblicazione
(lettera firmata)


(immagini di repertorio)

venerdì 2 dicembre 2016

FERMO BIOLOGICO: LA DOMANDA PRESENTATA IN RITARDO TOGLIE LA CASSA INTEGRAZIONE 2015 A 60 PESCATORI


Sono ben 60 i pescatori cui la presentazione in ritardo della domanda di cassa integrazione sta togliendo il beneficio conseguente al fermo biologico. Undici i pescherecci coinvolti, con i rispettivi armatori, costretti a non avvalersi dell'indennizzo che solitamente viene impiegato per la manutenzione in cantiere. Tutto nasce dallo sforamento dei termini -il 31 agosto 2015- validi per la richiesta, da parte dello studio commercialistico cui si appoggiano queste aziende. Le domande pertanto non sono state accettate, i pescatori lo hanno appreso solo un mese fa, quando al reeto della marineria sono stati liquidati i pagamenti. L'indennizzo -oltre ai 45 giorni di fermo estivo- copre anche i mancati incassi relativi al quarto giorno di pesca che, durante le prime dieci settimane di ripresa dell'attività, non viene effettuato per via dell'obbligo di pescare solo tre giorni. I marinai in questione lamentano l'ammanco di circa 2500 euro per persona.

sabato 19 novembre 2016

TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE TRADIZIONI ALIMENTARI LOCALI

Importante convegno svoltosi questa mattina in Sala del Consiglio di Chioggia relativo alla tutela e valorizzazione delle tradizioni alimentari locali, dei prodotti tipici, biologici di qualità, anche attraverso l' istituzione di consorzi volontari per la tutela del pesce di qualità, anche in forma di organizzazione di produttori. I promotori di Federpesca hanno questa mattina ribadito " L' importanza nevralgica della valorizzazione dei marchi collettivi che preservano le tradizioni autoctone e locali e promuovono il marchio nazionale e tutte le relative caratteristiche di eccellenza ". A rappresentare il nostro mondo clodiense della pesca c' erano Roberto Penzo presidente del Consorzio Armatori, nonchè coordinatore regionale di Federpesca, e Elio Dall' Acqua, consigliere e portavoce della Federazione. " La Pesca è la nostra Vita " i pescatori presenti hanno trasmesso questo concetto, i nostri pescatori che prima di concentrarsi sui benefici del " marchio di qualità " vogliono che la concentrazione dei consumatori e degli interessati sia rivolta verso la valenza altamente rappresentativa di quello che è il termine, straordinariamente apripista in tutti i settori, di " Pesce di Chioggia ".

giovedì 27 ottobre 2016

L'ASSOCIAZIONE NUOVI ORIZZONTI DENUNCIA: "L'ASFALTO DI PUNTA POLI STA CEDENDO, PESCATORI IN DIFFICOLTÀ MA NESSUN INTERVENTO È IN PROGRAMMA"


Tre mesi fa sono iniziati i lavori per la pavimentazione del mercato ittico, ma la zona circostante (punta Poli) versa tuttora in stato critico. Lo segnalano i pescatori dell'associazione Nuovi Orizzonti: «Gli acquazzoni dei giorni scorsi hanno peggiorato l'asfalto della banchina, creando crateri di grandi dimensioni», dice il comandante Cristian Varisco. «Durante il lavoro quotidiano gli operatori con i carretti colmi di pesce rischiano di rompere le ruote e di far cadere il prodotto. Nonostante le segnalazioni urgenti di intervento, non è in programma alcuna messa in sicurezza o il rifacimento del manto stradale sulla riva esterna». Le immagini in questi casi sono più eloquenti delle parole.

martedì 11 ottobre 2016

LA UE FISSA LA TAGLIA DELLE VONGOLE PESCABILI A 22 MILLIMETRI DAL 2017. ERIKA BALDIN: “GRAZIE A LAVORO TRIPARTISAN. LA RISORSA NON VENGA INTACCATA”


Sollievo anche a Chioggia per l'annuncio che, in sede europea, la taglia consentita per la pesca e il commercio delle vongole passa da 25 a 22 millimetri, a partire dal 1° gennaio 2017 e per due anni. La norma è presentata oggi nella commissione Pesca dell'Europarlamento di Bruxelles, e verrà approvata entro sera. Questo risultato -sottolinea la consigliera regionale Erika Baldin- è frutto del lavoro congiunto di tre parlamentari italiani di partiti diversi: la vicepresidente della commissione Renata Briano (PD), ligure, che rimarca «il lavoro comune a più livelli, dalla Regione al governo, alla UE», il veneto Remo Sernagiotto (Conservatori e Riformisti) e il romagnolo Marco Affronte del MoVimento 5 Stelle. Baldin spiega come «in questo periodo sperimentale, la ricerca avrà il compito di verificare che la risorsa non venga intaccata, nel quadro di una pesca sostenibile». Ad oggi, sottolinea la Coldiretti, era sufficiente qualche esemplare sotto misura per far scattare il sequestro dell'intero pescato, con sanzioni che arrivano anche al blocco dell'attività.

venerdì 7 ottobre 2016

NUOVE SANZIONI PER LA PESCA: L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE INCONTRA I PESCATORI

E' stato un incontro che è durato oltre 3 ore, con presenza del Sindaco Alessandro Ferro e della consigliera regionale Erika Baldin oltre che un buon numero di rappresentanti di consorzi, cooperative, armatori e nuove realtà di rappresentanza, ed ha messo all' attenzione generale i tanti particolari di un sistema paragonabile, come lo ha definito un rappresentante di associazione, ad una grande pentola in ebollizione. Inoltre, a detta dei pescatori, i rimedi che sono stati messi in atto hanno fatto si che alcuni decreti siano andati a colpire coloro che vogliono rispettare le regole, piuttosto che il contrario. La parola d' ordine quindi è stata : bisogna cambiare registro. Elio Dall' Acqua, che ha svolto il ruolo di moderatore durante l' assemblea, ha in più occasioni ribadito l' importanza dovuta al fatto che " Consorzi e cooperative devono rimanere uniti " perché solo a contatto con i pochi che conoscono veramente i problemi della pesca allo strascico ci potrà essere la possibilità di un arrivo alla soluzione. C' è poi un ulteriore pericolo dietro l' angolo : quello che si possa in futuro, non riuscendo a risolvere le situazioni, ricorrere alla decisione di assegnare un massimo di quota per il pescato. Questo renderebbe sicuramente difficoltosa, a livello di prezzo,la collocazione sul mercato e di mercato : un ulteriore problema per l' ottimizzazione della gestione del frutto lavorativo dei nostri pescatori.

giovedì 6 ottobre 2016

VONGOLE VERACI SENZA BOLLI E SIGARETTE DI CONTRABBANDO: INTERVENTO DEI CARABINIERI


Duplice intervento della Compagnia dei Carabinieri di stanza a Chioggia. Martedì 3 ottobre gli agenti hanno fermato un furgone in Riviera Caboto, assieme a due barchini ormeggiati con a bordo alcune persone che, non appena si sono accorte della presenza dei militari, si allontanavano lungo i canali lagunari adiacenti. Anche il conducente del furgone saliva a bordo e si allontanava a forte velocità lungo la strada che costeggia la ferrovia. Sulla banchina erano rimaste abbandonate 13 ceste contenenti molluschi della specie vongole veraci, sprovviste di etichette sanitarie per la tracciabilità di filiera. I molluschi (500 kg, valore commerciale 3mila euro) sono stati sequestrati e gettati di nuovo in acqua, essendo ancora vivi.
Nel proseguo dei controlli, l'equipaggio notava una persona a bordo di un natante lungo la riva del canal Lombardo, la quale stava porgendo un sacco di plastica nero ad un altro individuo fermo sulla banchina. Movimenti sospetti che hanno portato all'avvicinamento: il pedone si allontanava velocemente per le calli, mentre l'occupante della barca è stato identificato in un chioggiotto di 56 anni già noto alle forze dell'ordine. Nel sacco stavano 7 stecche di sigarette Marlboro Gold -poi sequestrate- prive di contrassegno dei Monopoli di Stato, per un valore di 300 euro. Il chioggiotto è stato multato secondo disposizioni di legge.

domenica 2 ottobre 2016

PESCA SOTTOTAGLIA: NIENTE PIU' GALERA PER I PESCATORI; SOLO LA ROVINA ECONOMICA

Dimissioni! Dimissioni! La parola d'ordine è stata lanciata sabato all'assemblea dei pescatori che si è svolta a Fiumicino, su input di Marinerie d'Italia e d'Europa, combattiva associazione di categoria. A dimettersi dovrebbero essere i responsabili italiani della pesca, dal ministro Martina al sottosegretario Castiglione, ai dirigenti del ministero che hanno contribuito, a vario titolo, alla formulazione della legge 154/2016. Una legge che, in teoria, doveva aiutare i pescatori, depenalizzando la cattura di esemplari al di sotto della taglia minima, ma che, in realtà, affossa la categoria perché, invece del carcere, prevede sanzioni amministrative altissime che arrivano a 150 mila euro e aggiungono punti di penalità alle licenze di pesca. In sostanza che prima rischiava la galera ora rischia la bancarotta e di vedersi togliere la licenza.
A Chioggia nessuno ha preso multe stratosferiche ma molti hanno già accumulato sanzioni da quattro-sei mila euro l'una, con punti di penalità e tutto ciò che ne consegue. Ora i pescatori stanno programmando un'assemblea, per il prossimo fine settimana, e una manifestazione nazionale a Roma per il 28 ottobre per protestare contro questa legge che è stata rivoltata contro di loro.
IL PARERE DEL PORTA VOCE DI " NUOVI ORIZZONTI " Com.te Cristian Varisco, la cui delegazione di Nuovi Orizzonti era a Roma : " Il problema è molto serio specialmente per coloro i quali pescano tonno e spada, l alto adriatico e nello specifico chioggia con una pesca assidua di pesce bianco rischia sanzioni che possono mettere in vera crisi l economia degli Armatori. È indispensabile creare un tavolo di lavoro con gli organi preposti, dove a questo tavolo devono essere seduti i pescatori e non i colletti bianchi. E da ambo le parto ci deve essere la seria volontà di un accordo preciso e solido per la salvezza della filiera ittica "



Com.te Cristian Varisco
ELIO DALL'ACQUA, dl consorzio Armatori Pescherecci di Chioggia: " Abbiamo organizzato un incontro su questo tema per venerdì prossimo alle ore 16.30 presso la sala maggiore del consiglio comunale con la presenza del Sindaco Alessandro Ferro, tutta l'amministrazione comunale e la consigliera regionale Erika Baldin

venerdì 2 settembre 2016

PROBLEMATICHE RIFLESSIONI E POSSIBILI AZIONI NELLA GESTIONE DELLA PESCA A CHIOGGIA E NELLA REGIONE VENETO

Molto interessante l' incontro che si è svolto questa mattina in sala consiliare del Comune di Chioggia, organizzato da ISPRA, struttura tecnico scientifica di Chioggia, con il patrocinio del Comune. Sono state elencate le problematiche emergenti sui temi della pesca, sopratutto quelli collegati alla gestione dei rifiuti che vengono raccolti in mare dai pescatori. L' intervento introduttivo è stato della consigliera regionale Erika Baldin, successivamente quello del responsabile della sede ISPRA di Chioggia Otello Giovanardi che ha spiegato come questo percorso è iniziato 8 anni fa e come gli studi effettuati abbiano creato innumerevoli spunti di riflessione ; Giovanardi ha altresì ringraziato i pescatori che ci hanno messo passione, oltre che tempo.. La ricercatrice ISPRA Francesca Ronchi si è invece soffermata sugli elementi critici in relazione alla raccolta rifiuti, della importanza di continuare a farla visto che, del 100 % dei rifiuti, ben l' 80 % arriva da terra, mentre dal mare la maglia nera dei rifiuti è rappresentata dalle calze per miticoltura.I pescatori sono da elogiare per i loro sforzi, visto che non hanno a terra aree di conferimento, ed inoltre perchè ci difendono dalle microplastiche che sono attratrici di sostanze tossiche.Il ricercatore Sasa Raicevich ha parlato delle risorse ittiche e delle opportunutà fornite dai monitoraggi. La discussione si è animata quando, ricordando che quest' anno il campionamento non è stato fatto per delle problematiche emerse con il Ministero della Pesca in relazione alla concomitanza del Fermo Biologico, nonostante autorizzazioni precedenti : Raicevich ha sottolineato che si tratta di un paradosso, un controsenso estremo. Al termine del suo intervento ha preso la parola il pescatore Denis Padoan che ha ricordato che, a causa di questa incomprensione, non gli sono stati riconosciuti i soldi del fermo pesca ! pur spiegando di non essere stato messo a conoscenza di questa situazione " Per colpa delle Istituzioni - ha detto Padoan - si può perdere anche la fiducia che abbiamo di voi ". Momentaneamente la risposta di ISPRA è molto diplomatica anche se " le collaborazioni non sono mai facili " è stata anche una delle dichiarazioni fatte. I pescatori premiati con un adesivo per la raccolta rifiuti sono stati : GIORGIO FABRIS, DENIS PADOAN, ELIO DALL' ACQUA, ROBERTO PENZO, WILLIAM PERINI, ENZO ZENNARO e ALBINO TANFA. Il Sindaco Alessandro Ferro ha ringraziato la delegazione giunta da Porto Tolle, il Comandante Cardarello e le associazioni di categoria. Qualche pescatore negli interventi ha sottolineato : " Come si fa a rispettare le regole se esiste una concorrenza sleale che ti macella ? ". Durante i lavori si è parlato di Costruzione della base di conoscenza condivisa, di gestione delle risorse come processo fondamentale, di Scienza Comunicatoria e di Contributo di partecipazione...però sono state le semplici parole del pescatore Elio Dall' Acqua a chiudere in maniera perfetta i lavori : " Tutto quello che ho fatto è per il positivo futuro dei miei figli e dei miei nipoti, il pescatore deve cominciare ad essere trattato nella giusta maniera, considerato nella giusta maniera possibile : oltre a rivedere le metodologie del fermo pesca...bisogna avere anche più RISPETTO dei pescatori ". Tutti gli interventi verranno caricati entro sera

domenica 7 agosto 2016

GIUBILEO DELLA PESCA TRA SAN DOMENICO E IL MARE. PREMIATI I PESCATORI DI LUNGO CORSO, RICORDATI I CADUTI


Molti pescatori di lungo corso con le loro famiglie, il Coro Popolare Chioggiotto, le barche ormeggiate in "Riva Mare" e pronte a salpare al largo per celebrare il connubio con le acque, il bragozzo Ulisse a tracciare la rotta, la Festa del Pescatore che -dopo la regata di sabato, delle mascarete a due remi- ha chiuso i battenti in piazza Todaro con la distribuzione dei prodotti ittici. La tradizionale due giorni agostana, organizzata dalla Fondazione della Pesca, ha avuto il suo clou nella concomitanza con il Giubileo, occasione che ha visto il vescovo Adriano Tessarollo convocare al santuario di San Domenico -sotto il Cristo- la marineria locale per la messa della domenica mattina: «Il vescovo ha aperto la porta santa», racconta il parroco don Vincenzo Tosello, «entrando assieme alle autorità e ai fedeli che hanno gremito la chiesa anche in piedi. I canti sono stati animati dal Coro, nell'omelia il vescovo ha ricordato ai pescatori di vivere secondo giustizia e nella carità». Don Tosello ricorda che tutte le offerte di solidarietà raccolti in questi giorni saranno devolute all'emporio che la Caritas diocesana sta allestendo a Borgo San Giovanni. Dopo la premiazione dei pescatori più anziani, la processione guidata dal vicario generale si è diretta alle bocche di porto assieme ai Marinai d'Italia -previa sosta in laguna alla statua della Madonna Immacolata- per la benedizione del mare, essenziale alla vita della città, e il suffragio dei lavoratori che in esso hanno perso la vita, attraverso una corona d'alloro.

sabato 23 luglio 2016

BENEDIZIONE DEL MARE E COMMEMORAZIONE DEI SUOI DEFUNTI: UNA TRADIZIONE STORICA TRA LE POLEMICHE


Nel mese di agosto, in occasione della festa del pescatore, a Chioggia si ripeterà il rito della benedizione del mare con annessa commemorazione dei suoi defunti. Ma quest'anno pare che la Capitaneria di Porto non consenta il transito dei pescherecci -un percorso di soli 300 metri- asserendo che non sono collaudati al trasporto di persone. I pescatori chioggiotti non ci stanno, e denunciano la disparità di trattamento con altre marinerie vicine: «Eppure al Redentore, e all'Apparizione di Pellestrina, le barche da pesca possono tranquillamente accedere», dice Marco Perini. «Da secoli facciamo questa cosa, da quando non c'era il motore e si andava a vela, quindi non è comprensibile un divieto con le tecnologie attuali». Nel rispetto delle istituzioni come la Capitaneria, il Comune e la Fondazione della Pesca, gli operatori di Chioggia chiedono l'autorizzazione a poter muovere gli scafi -tra l'altro, in periodo di fermo biologico- «altrimenti di questo passo la cerimonia sarà partecipata solo dagli yacht che vengono da fuori, e non dai pescherecci. Il mare prima di tutto è dei pescatori!», fa notare Perini.
Elio Dall'Acqua aggiunge un'altra richiesta, magari per le edizioni future: «Sarebbe bello tornare anche a far uscire il Cristo di San Domenico durante la processione, per benedire le barche. Coniugando così la tradizione con un momento di interesse anche turistico». Giriamo i desideri dei pescatori a chi se ne può far carico.

mercoledì 20 luglio 2016

IL CENTRO DI SPEDIZIONE MOLLUSCHI DEL COGEVO SARÀ LA PUNTA DI DIAMANTE DEL COMMERCIO


Dopo l'inaugurazione della scorsa settimana, siamo stati a trovare il direttore del CoGeVo (Consorzio Gestione Vongole) Roberto Varagnolo, per fare il punto sulla nuova struttura sorta a punta Poli. «Si tratta di un centro di spedizione, e fa parte di un ciclo triennale da quando abbiamo acquistato la vasca di contenimento dell'acqua dall'amministrazione», dice Varagnolo. «Questo diventerà la punta di diamante per la commercializzazione del prodotto pescato in Adriatico e conferito nella struttura». L'OP Bivalvia Veneto -braccio commerciale del consorzio- ha ormai dieci anni, e continua a promuovere e valorizzare ciò che il CoGeVo gestisce, ovvero la pesca degli associati.
A conferma che in casa CoGeVo il mare viene visto come ambiente di semina, con una gestione responsabile: «La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è tutto per noi», continua Varagnolo. «Raccogliamo ciò che la natura riesce a dare, senza compromettere una risorsa che serve in futuro. Veniamo da ottanta giorni di fermo biologico non retribuito, l'attività di pesca copre cento giorni di lavoro l'anno. Attraverso la rotazione delle aree di pesca e l'aiuto reciproco, soddisfiamo sia le esigenze del mercato che quelle dei nostri pescatori».

martedì 19 luglio 2016

AL VIA IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE NEL MERCATO ITTICO, MA È POLEMICA SULLE MATTONELLE

AL VIA IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE NEL MERCATO ITTICO, MA È POLEMICA SULLE MATTONELLE Sono iniziati oggi i lavori per il rifacimento della pavimentazione nella sala aste del mercato ittico all'ingrosso. L'obiettivo è terminare i lavori prima che si concluda il fermo pesca, di modo da creare i minori disagi possibili all'attività degli stessi pescatori e degli operatori del mercato. Le opere sono finanziate dai patti territoriali (800mila euro) stanziati dalla precedente amministrazione guidata da Giuseppe Casson: oltre agli scarichi e ad altri interventi migliorativi di minore entità, la pavimentazione sarà sostituita -previo rifacimento del massetto- da nuove mattonelle che hanno lasciato dubbi tra qualche operatore, dal momento che in passato questo tipo di lastricato andò a rompersi in tempi brevi, circostanza che hanno portato anche altri mercati a dire no alle mattonelle. video d'archivio

venerdì 15 luglio 2016

NUOVO MAGAZZINO DI STOCCAGGIO PER IL COGEVO: UN PUNTO DI PARTENZA FINANZIATO DAI PESCATORI


Che l'inaugurazione del nuovo magazzino di stoccaggio delle vongole a Punta Poli fosse un atto importante, lo testimonia il parterre degli ospiti. Dal vescovo Tessarollo alla consigliera regionale Erika Baldin, dal responsabile della direzione pesca del ministero Walter Graziani al senatore Mario dalla Tor, dall'ex sindaco Lucio Tiozzo al presidente del consiglio comunale Endri Bullo, in molti hanno reso onore all'orgoglio della marineria chioggiotta, che ha per gran parte finanziato questa struttura sotto le insegne del CoGeVo.

Il progetto parte da lontano, già otto anni fa era stata acquistata un'area analoga di 500 metri quadri: ormai gestire la risorsa del mare non basta più, viene data ai pescatori la soddisfazione di vendere in proprio il prodotto senza passare dall'intermediazione. È il presidente Michele Boscolo Marchi a delineare le caratteristiche e le motivazioni dell'intervento: «Un sito importante perché proietta nel futuro e dà un valore aggiunto al prodotto. Lo abbiamo voluto realizzare adiacente alla banchina, perché quando arrivano le barche si può così controllare la qualità e la quantità del prodotto in tempo reale». La Regione ha contribuito solo all'ammodernamento: «Il resto dei costi sostenuti è a carico dei singoli pescatori, che hanno dimostrato maturità e intelligenza», elogia Marchi. «Il CoGeVo è riconosciuto a livello europeo e nazionale, e dimostra ancora una volta che non siamo pescatori di frodo o abusivi, ma persone serie e che rispettano le regole. Questa struttura è un esempio: non un punto di arrivo, ma di partenza, poiché la struttura è comunque piccola e intendiamo allargarci ancora».

Dopo un minuto di silenzio chiesto dal direttore Roberto Varagnolo per commemorare le vittime di Nizza e la povera Allegra Moretto, il senatore Dalla Tor ha parlato di «commercializzazione in proprio che avrà un peso significativo, integrando il reddito», mentre Erika Baldin ha ricordato come, in sede europea, il MoVimento 5 Stelle, il PD e la Lega Nord collaborano fattivamente per la marineria italiana: «Spero si vada oltre, perché senza la risorsa manca il lavoro». Al termine della cerimonia, tutti in piazza allo stand dei vongolari, per degustare i prodotti del mare sulle tavole della Sagra del Pesce.

mercoledì 8 giugno 2016

VONGOLE VERACI SENZA DOCUMENTI: ANCORA VIVE, RIGETTATE IN LAGUNA DAI CARABINIERI


Alle ore 00.45 odierne, in Chioggia, l’equipaggio della Motovedetta CC 803 “A. Fava” dei Carabinieri nel corso di un servizio di polizia marittima finalizzato alla prevenzione e alla repressione dello sbarco e commercializzazione di prodotti ittici di dubbia provenienza o sprovvisti di documenti sanitari atti a stabilirne la rintracciabilità di filiera, mentre transitava per il parcheggio dell’Isola dell’Unione, notava lungo la sponda opposta del canale adiacente a via Don E. Bellemo un barchino tipo drifting i cui occupanti, tre persone, erano intenti ad effettuare “strane operazioni”. Immediatamente invertivano la marcia e si recavano sul posto. Non appena giungevano nelle sue vicinanze, coloro che erano a bordo del barchino accortisi della loro presenza, all'istante si dileguavano a forte velocità, favoriti dal buio, lungo il canale che costeggia la laguna del Lusenzo in direzione dell’ospedale di Chioggia. I militari operanti, giunti nei pressi sulla sponda dove poco prima era ormeggiato il barchino in questione rinveniva prima 8 ceste e poi altre 7 ceste tra i cespugli poco distanti, tutte contenenti molluschi della specie vongole veraci. Tutte le ceste erano sprovviste di etichette e/o bolli sanitari atti a risalire o stabilirne la rintracciabilità di filiera, quindi all’identificazione del proprietario/i della partita di molluschi, in violazione dell’art.18 del Reg. Ce 178/2002 ed in violazione del Reg. CE 853/2004. Il prodotto ittico in questione, per un peso di mezza tonnellata circa e per un valore commerciale di 3mila euro, veniva sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi dell’art. ex 13 Legge 689/81, a carico di ignoti, relativamente alla violazione di cui sopra ed essendo allo stato vivo veniva rigettato nelle circostanti acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale.

giovedì 26 maggio 2016

SOGLIOLE E VONGOLE TROPPO MINUTE: INTERVENTO DEI CARABINIERI, SEQUESTRI E PUNTI DI INFRAZIONE


Intenso lavoro per i carabinieri della motovedetta "Fava" della Compagnia di Chioggia, mirato a reprimere il commercio di pesce e molluschi allo stadio giovanile. Nella giornata di ieri hanno rinvenuto 15 cassette di sogliole al mercato ittico, nel furgone di un chioggiotto di 51 anni: il pesce misurava al massimo 19 centimetri, sotto la soglia consentita per la vendita, che è di 20. Il novellame, del valore di 1800 euro, è stato sequestrato a disposizione dell'autorità giudiziaria, che deciderà per la beneficienza o lo smaltimento. Per la questione è stato punito anche il comandante del peschereccio, un chioggiotto di 45 anni, con 5 punti di infrazione grave.
Sempre a proposito di sogliole, altre 9 cassette di pescato compreso tra i 17 e i 18 centimetri (valore 1200 euro) stavano per essere caricate in altro furgone, quando l'intervento dei militari ha portato al sequestro e alle contravvenzioni.
Analoghi provvedimenti per 28 sacchi di vongole, dal peso complessivo di un quintale e mezzo: i bivalvi erano sottomisura (tra 2 e 2.4 cm, sotto la soglia dei 2.5) e di valore pari a 700 euro.

martedì 26 aprile 2016

SEQUESTRATI MOLLUSCHI VIVI A UN CINQUANTENNE CHIOGGIOTTO: NON AVEVA I DOCUMENTI


Nella mattinata odierna, il personale della Motovedetta dei Carabinieri dipendente dal Comando Compagnia di Chioggia, nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di rintracciabilità di filiera dei prodotti ittici, sottoponeva ad ispezione un furgone frigo condotto da un cinquantenne chioggiotto.
All’interno del vano di carico del furgone, in sosta nella zona industriale di Brondolo che costeggia il canale Lombardo, venivano rinvenute 10 ceste e 9 sacchi traforati tutti contenenti prodotto ittico della specie vongole veraci, per un peso complessivo di circa mezza tonnellata. Al fine della rintracciabilità di filiera ed in ottemperanza alle disposizioni di cui al Regolamento CE n. 853/2004 - sezione VII – Molluschi Bivalvi vivi, il conducente non esibiva alcun documento di registrazione (DDR) di accompagnamento e scorta di tale lotto di molluschi.
Per questo motivo il predetto veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione di cui al Reg. CE 853/2004 - Allegato III – Sezione VII (Molluschi Bivalvi Vivi) Capitolo I punti 3 e 4 lettera a), punita dall’art. 6 punto 11 del Decreto Legislativo 06 novembre 2007 n. 193 con sanzione amministrativa pecuniaria pari a € 2000 (PMR).
L’intero lotto di molluschi, del valore commerciale di circa 4500 euro, è stato sottoposto a sequestro amministrativo e, poiché vivo, rigettato nella vicine acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale.

sabato 23 aprile 2016

MERCATO ITTICO: ARRIVANO GLI ISPETTORI DI VERITAS

Dai primi di maggio al mercato ittico all'ingrosso saranno presenti gli ispettori di Veritas, per l'attività di vigilanza e quella sanzionatoria, nel rispetto del regolamento e con particolare attenzione alla disciplina della vendita (orari, ingressi, uso dei box). Lo stabilisce un accordo firmato lo scorso giovedì tra il Comune di Chioggia, la multiutility metropolitana e la società partecipata SST, che gestisce il mercato: «La sinergia tra le partecipate, che abbiamo ricercato, è caldeggiata dalle recenti normative», dice Adriano Tolomei, amministratore unico di SST. «Il Comune di ha indirizzato a formare le risorse umane». Fa eco il sindaco Giuseppe Casson: «Era difficile per questioni operative demandare questo ruolo ai vigili urbani. Abbiamo dato una risposta importante, a lungo reclamata dagli operatori stessi».

giovedì 21 aprile 2016

ORATE MINUTE E SICUREZZA CARENTE: INTENSA ATTIVITÀ DEI CARABINIERI AL MERCATO ITTICO


Nella mattinata odierna, l’equipaggio della motovedetta cc 803 “A. Fava” dipendente dal Comando Compagnia Carabinieri di Chioggia, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri in forza all'Ispettorato del Lavoro di Venezia, nel corso di un servizio effettuato al mercato ittico all’ingrosso finalizzato alla verifica dell’osservanza nei confronti del personale occupato delle norme di sicurezza sul lavoro, sulla legislazione sociale e alla repressione della detenzione e commercializzazione di specie ittiche allo stadio giovanile, accertava che:

- all’interno di un box di una ditta di un operatore chioggiotto venivano rinvenute 10 cassette contenenti “spaurus aurata” (orate) per un peso complessivo pari ad un quintale circa, risultate al 90% al di sotto della taglia minima pescabile, detenibile e commerciabile (20 cm), come dispone il reg. Ce 1967/2006. Alla luce di quanto accertato il titolare veniva deferito all’A.G. di Venezia per la violazione dell’art. 7 punto 1 lettera a) del decreto legislativo 9 gennaio 2012 nr.4, perché deteneva specie marine allo stadio giovanile. Tutto il prodotto ittico per un valore commerciale di 1000 euro circa veniva sottoposto a sequestro penale in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria per l’eventuale conferimento ad ente benefico.

- presso altra ditta con sede legale in altra regione, il legale rappresentante veniva denunciato a piede libero per omessa formazione e sicurezza personale del dipendente (•art. 37 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di euro 1400; omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
Sono state inoltre riscontrate le seguenti violazioni amministrative:
omessa registrazione sulle scritture obbligatorie del personale dipendente (•art. 22 comma 1 d.lgs. 151/2015) con sanzione di 3000 euro.
Sono stati controllati due lavoratori, nessuno dei quali regolare, entrambi in nero.

- presso altra ditta ittica con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
E' stato controllato un lavoratore, risultato in regola.

- presso una ditta cooperativa di allevamento di molluschi con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa formazione e sicurezza del personale dipendente (art. 37 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di euro 1400,00; omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
Violazioni amministrative:
omessa registrazione sulle scritture obbligatorie del personale dipendente (•art. 22 comma 1 d.lgs. 151/2015) con sanzione di 1500 euro.
Sono stati controllati due lavoratori, uno risultato regolare, uno in nero.

- presso altra ditta con sede a Chioggia, il legale rappresentante -un chioggiotto- veniva denunciato a piede libero per omessa valutazione dei rischi aziendali (•art. 29 comma 1 d.lgs. 81/2008) con ammenda di 1700 euro.
E' stato controllato un lavoratore, risultato in regola.

martedì 12 aprile 2016

PESCA ABUSIVA: 2.000 EURO DI MULTA PER 300 KG DI VONGOLE VERACI

La mattina di ieri, alle ore 06:30, l’equipaggio della Motovedetta di questo Comando Compagnia Carabinieri durante un servizio di osservazione finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati e delle violazioni inerenti la pesca e la commercializzazione di vongole veraci provento della pesca abusiva in laguna da parte dei c.d. “caparozzolanti”, in località Riva Caboto di Chioggia, notavano un’imbarcazione tipo drifting che si ormeggiava lungo la panchina in argomento e i due occupanti cominciavano ad effettuare manovre sospette. Gli operanti dopo aver percorso un tratto di una stradina impervia e sterrata “abbordavano” l’imbarcazione con a bordo due ragazzi chioggiotti di anni 35, e 39 All’atto del controllo sul ponte di coperta venivano rinvenute nr.10 ceste da kg. 30 circa cadauna, contenenti molluschi della specie “Vongole Veraci”, per un peso complessivo di tre quintali circa. Ai fini della tracciabilità di filiera ed in ottemperanza alle disposizioni di cui al Reg. CE 853/2004 – Sezione VII – Molluschi Bivalvi Vivi, i due pescatori non esibivano alcun Documento di Registrazione (DDR) che accompagnava e scortava tale lotto (lotto/partita) di molluschi. Alla luce di quanto accertato i proprietario dell’imbarcazione veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione del Reg. CE 853/2004 - Allegato III – Sezione VII (Molluschi Bivalvi Vivi) Capitolo I punti 3 e 4 lettera a). La violazione del Reg. (CE) 853/2004 sopra citato, con sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2.000 euro ai sensi dell’art. 6 punto 11 del D.Lgs nr.193 del 6 novembre 2007. Tutti i molluschi rinvenuti, per un valore commerciale di 2.500 euro, venivano sottoposti a sequestro amministrativo ai sensi dell’ex art. 13 Legge 689/81 ed essendo allo stato vivo venivano rigettati nelle acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale.

mercoledì 6 aprile 2016

PUNTA POLI: 1.500 EURO DI MULTA PER SEPPIE SENZA TRACCIABILITA'

Durante la mattinata odierna, l’equipaggio della Motovedetta CC 803 , nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di rintracciabilità alimentare, ha sottoposto ad ispezione un BOX di proprietà di un chioggiotto presso il Mercato Ittico all’Ingrosso sito in via G. Poli di Chioggia. All’atto del controllo il gestore/proprietario stava terminando l’incassettamento di una partita di prodotto ittico della specie “seppie”. Alla richiesta di esibire la relativa documentazione atta a stabilirne la rintracciabilità di filiera, il predetto non era in grado di fornire alcuna informazione a riguardo e non presentava alcun documento fiscale/amministrativo che attestasse l’origine/provenienza del prodotto alimentare. Anche le cassette in polistirolo, contenenti le “seppie”, erano prive di etichette e/o bolli sanitari recanti le informazioni utili alla rintracciabilità di filiera. Si desumeva quindi che i cefalopodi siano stati acquistati dallo stesso commerciante in “nero”. Alla luce di quanto accertato, poiché il prodotto ittico in questione era di fatto sprovvisto di rintracciabilità, il gestore veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione di cui all’art. 18 del Reg. (CE) 28/01/2002 n. 178, punita dall’art. 2 del D.Lgs. 190/2006 con sanzione pecuniaria amministrativa pari a 1.500 euro (PMR). Le “seppie”, per un peso complessivo di 1 quintale circa ed un valore commerciale di 1000 euro, sono state sottoposte a sequestro amministrativo e, nel corso della mattinata, conferite ad Ente Benefico poiché giudicate idonee al consumo umano da parte di medico veterinario della locale U.L.S.S. 14 intervenuto sul posto.
La CC 803 A PUNTA POLI

martedì 5 aprile 2016

LA CAPITANERIA DI PORTO ORDINA IL DIVIETO DI IMMERSIONE NEL RELITTO EVDOKIA

( video d'archivio) la guardia costiera di Chioggia con ordinanza nr 13/2016 ha posto il divieto di effettuare qualsiasi attività di immersione e per qualunque finalità al suo interno e comunque ad una distanza di 50 metri dal relitto. Tra le motivazioni, oltre alla ovvia pericolosità, viene segnalata la presenza di numerosi metri di sagola utilizzata come " linea di sicurezza " durante le immersione avvenute per il recupero del sommozzatore scomparso il 26 marzo scorso. LINK ALL'ORDINANZA COMPLETA ORDINANZA DI DIVIETO DI ACCESSO AL RELITTO EVDOKIA

venerdì 1 aprile 2016

SCHIANTO NELLA NOTTE IN LAGUNA: VIVI PER MIRACOLO TRE CAPAROSSOLANTI CHIOGGIOTTI

foto di archivio
Vivi per miracolo tre pescatori chioggiotti che alle tre di questa mattina si sono schiantati contro un corpo galleggiante mentre navigavano da Venezia verso Chioggia. “ Avevano appena passato il canale dei petroli - riferisce un conoscente - e si erano inoltrati nella parte di barena dove usualmente si naviga, quando improvvisamente hanno colpito un palo galleggiante che ha praticamente distrutto il barchino “. I tre, uno ha subito delle lievi ferite, sono rimasti fino alle sei del mattino avvinghiati allo scafo rovesciato e sono stati poi soccorsi dalla guardia costiera allertata da una nave in transito. Il barchino, motorizzato con un potente motore fuoribordo, al momento si trova ancora in un basso fondale della laguna i danni sono notevoli si spera di poter recuperare il motore se verrà manutenzionato urgentemente. L’incidente non può che far ricordare gli incidenti avvenuti pochi anni fa in cui in due distinte occasioni morirono in mare altri pescatori chioggiotti le cui dinamiche non furono mai chiarite ma il sospetto è sempre quello l’urto con un corpo semi sommerso. Purtroppo per il magistrato alle acque è sempre più difficile a causa della scarsità di fondi riuscire a provvedere alla manutenzione delle briccole, i segnali fissi che delimitano i canali della laguna, la maggior parte dei relitti galleggianti sono frammenti di queste opere di segnalamento marittimo. Probabilmente anche la velocità dei natanti è una con causa degli effetti disastrosi degli urti. Fortunatamente le condizioni del ferito, un 44 enne, non sono gravi al momento è in osservazione presso il pronto soccorso dell'ospedale dell'angelo da dove potrebbe essere presto dimesso o affrontare un breve ricovero. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito. video d'archivio AGGIORNAMENTO DEL 2 APRile h 22 NON ERA UN CORPO GALLEGGIANTE MA UN PALO FISSO L'OSTACOLO DELL'INCIDENTE Non sono rari gli incidenti dei barchini dei caparossolanti - nella foto di archivio la testimonianza di un altro schianto notturno Non era un corpo galleggiante ma un palo fisso l’oggetto contro il quale è andato a schiantarsi il barchino chioggiotto alle tre del mattino di venerdì scorso. “ Avevamo appena lasciato il canale dei petroli - riferisce uno dell’equipaggio - con la voce rauca di chi ha preso tanto freddo - quando ci siamo infilati con la prua su uno spuntone fisso, l’urto è stato così forte che ha creato un lungo taglio sulla carena. E’ stato un attimo, il barchino è affondato immediatamente e nell’andare giù si è ribaltato, ci siamo trovati tutti e tre ad annaspare sotto acqua con la barca sopra la testa attaccati alla consolle centrale, mio fratello era anche impigliato con il vestito sui comandi del motore. Fortunatamente il fondale era basso e il top del barchino fermandosi sul fondo ha retto la barca in equilibrio consentendoci prima di uscire e poi di risalire sulla chiglia del barchino capovolto che è diventato il nostro rifugio e là siamo rimasti ad aspettare “. I tre naufraghi sono stati poi notati da una nave in transito, erano tra il curvone e la strettoia del canale Malamocco marghera a 200 mteri dal canale dei petroli. Sono stati poi recuperati verso le sette del mattino da un mezzo dei piloti dove sono stati immediatamente rinfrancati ospitandoli in cabina e scaldati con una coperta. Uno di loro è stato poi portato all’ospedale di Mestre dove gli sono state riscontrate lievi ferite, il poverino nell’urto a perso due denti. Il barchino, un motorizzato con un potente motore fuoribordo, è stato posto sequestro dall’autorità marittima che sta indagando sulla dinamica dell’incidente.

venerdì 25 marzo 2016

MERCATO ITTICO AL MINUTO: SEQUESTRATI BRANZINI E ORATE DALLA GRECIA





Nella mattinata odierna, la motovedetta del Comando Compagnia Carabinieri di Chioggia, nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla verifica della corretta etichettatura e della rintracciabilità di filiera dei prodotti ittici esposti per la vendita al consumatore finale, procedeva al controllo di diversi banchi di vendita presso il mercato ittico al dettaglio sito in Corso del Popolo a Chioggia. A seguito del controllo venivano deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria di Venezia:

- un commerciante chioggiotto titolare di un banco vendita presso il mercato ittico al minuto di Chioggia per frode nell’esercizio del commercio, in quanto -all’ atto del controllo- un militare del Comando, fingendosi un acquirente presso l’anzidetto banco, notava tra il vario prodotto ittico esposto per la vendita all’interno di cassette di polistirolo dei branzini e delle orate. Su tale prodotto era stato apposto ed esposto il relativo cartellino contenente, oltre il prezzo di vendita, tutte le informazioni circa l’origine/provenienza del pesce. In particolare, il cartellino dei branzini riportava come zona di provenienza l'Italia, mentre quello delle orate la Croazia. Il militare intervenuto, rivolgendosi al commerciante, chiedeva conferma circa l’origine di entrambe le specie ittiche in argomento, dimostrandosi interessato al loro acquisto. L’esercente, confermava sia la freschezza dei prodotti sia la provenienza, ribadendo che i branzini erano italiani mentre le orate provenivano dalla Croazia. Dopo essersi qualificato, dal controllo della documentazione acquisita emergeva che i branzini e le orate in questione provenivano in verità dalla Grecia. Tutto il prodotto per un peso complessivo di 15 kg. circa, per un valore di circa 150 euro, veniva sottoposto a sequestro ed affidato in custodia all’interessato.

- Altro commerciante chioggiotto titolare di un banco vendita presso il mercato ittico al minuto di Chioggia, per tentativo di frode nell’esercizio del commercio, dal momento che -all’atto del controllo- veniva verificato che sul banco di vendita erano esposte per la vendita diverse specie ittiche e, tra queste, una cassetta priva di qualsiasi etichettatura contente circa kg.10 di orate. Sopra il prodotto ittico vi era un’etichetta recante la dicitura “orata” (Sparus Aurata) euro 10 metodo di pesca: allevato in Spagna, prodotto fresco”, mentre dalla documentazione fiscale acquisita emergeva che le orate provenivano dalla Grecia. Il prodotto in questione per un valore di circa 100 euro veniva sottoposto a sequestro di polizia giudiziaria ed affidato in custodia all’interessato per tenerlo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Giova far presente che i commercianti indicavano la Croazia e la Spagna come luogo di pesca o allevamento, traendo in inganno il consumatore, perché il pesce proveniente da quei Paesi è indubbiamente più pregiato e costoso.

mercoledì 16 marzo 2016

GUARDIA COSTIERA: corsi per l’uso del defibrillatore e di primo soccorso per il personale della Guardia Costiera

Sono stati in questi giorni portati a compimento i corsi di formazione, a favore del personale della Guardia Costiera di Chioggia, sull’uso del defibrillatore e sulla somministrazione dell’ossigeno. I corsi sono stati svolti presso la sede della Capitaneria di Porto di Chioggia grazie alla disponibilità ed alla collaborazione della D.A.N. Europe (Divers Alert Network Europe), un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che si occupa di medicina e ricerca scientifica, con lo scopo di promuovere la sicurezza in mare, con particolare attenzione rivolta ai subacquei sportivi. La formazione, rivolta al personale della Guardia Costiera imbarcato sulle motovedette ed a quello che durante la stagione estiva viene costantemente impiegato a terra nell’operazione “Mare Sicuro”, ha permesso di incrementare le conoscenze relative alle manovre di rianimazione cardiopolmonare con l'uso di defibrillatore DAE e le manovre di disostruzione e somministrazione ossigeno, permettendo il rilascio delle prescritte certificazioni a trenta militari della Guardia Costiera. La formazione è stata resa possibile grazie alla preziosa presenza del sig. GIOVANNELLI Simone (Regional Training Coordinator Italia) e dai sig.ri DAMIAN Andrea e MENEGALDO Mirco (Istruttori D.A.N. Europe) coordinati dal sig. STIRPARO Massimiliano in qualità di Training Manager D.A.N. Europe. La collaborazione proseguirà anche in vista della programmazione delle attività durante la prossima stagione estiva: è stata infatti programmata un’esercitazione di emergenza che vedrà impiegato il personale delle motovedette nel mettere effettivamente in pratica quanto appreso in sede di formazione, con il fine ultimo di implementare la professionalità del personale dedito al soccorso ed alla sicurezza in mare e sulle spiagge.

martedì 1 marzo 2016

SCHERZANO SULLE FREQUENZE RISERVATE 3.000 EURO DI MULTA PER QUATTRO PESCHERECCI

foto di archivio Iniziata nel mese di dicembre, è stata ora portata a termine, con la notifica delle sanzioni amministrative a carico dei trasgressori, una complessa attività, svolta dal personale della Capitaneria di porto di Chioggia e dai funzionari tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico – Ispettorato Territoriale Veneto – Reti e Servizi di comunicazione elettronica. Le attività di indagine sono iniziate nel mese di dicembre quando il personale della Sala Operativa di Chioggia si è accorto di essere “ascoltato”, nelle comunicazioni su frequenze riservate, da alcune unità da pesca professionale che, avendo installato a bordo sistemi in grado di captare i canali radio VHF dedicati al servizio delle motovedette e della Sala Operativa stessa, potevano conoscere in tempo reale tutti movimenti delle motovedette in servizio, in particolare di quelle dedite al controllo dei pescherecci. Un errore è costato tuttavia caro ai pescherecci che, nel trasmettere accidentalmente le proprie comunicazioni sui canali riservati, hanno consentito di intrecciare i dati delle imbarcazioni in mare con la provenienza del segnale, risalendo così agli armatori. foto di archivio Nei giorni successivi sono state attese in porto ed ispezionate quattro unità da pesca della locale marineria. Durante il controllo, ispezionando la plancia e vari alloggiamenti che ne occultavano la vista, il personale tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico e quello della Guardia Costiera ha appurato la presenza di vari apparati radio con installati i canali VHF aventi le frequenze che per legge sono riservate all’uso esclusivo al Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera. A carico di ciascun armatore è stato elevato verbale per violazione del Codice delle Comunicazioni di € 3.000 (tremila), mentre all’installatore delle apparecchiature sono stati notificati quattro distinti verbali dell’importo di 500,00(cinquecento) ciascuno. Tutte le apparecchiature non in regola, per un totale di 20 apparati RADIO VHF, sono stati sequestrati. I controlli continueranno anche i prossimi giorni a bordo delle unità da pesca onde verificare l’eventuale presenza delle suddette apparecchiature anche su altre unità.

sabato 27 febbraio 2016

NOI CHE I MARITTIMI: I COMANDANTI DI CHIOGGIA SCAMBIANO NUOVI ORIZZONTI SU FACEBOOK

Un futuro lungo nel settore, e nessuna intenzione di lasciar correre i problemi senza tentare soluzioni comuni, dal virtuale al reale. Circa 35 comandanti di imbarcazioni di Chioggia, trasversali rispetto alle cooperative, hanno voluto aderire al un gruppo facebook, intitolato “Noi che i marittimi”, per condividere informazioni relative al loro lavoro, un gruppo che da due anni è attivo su internet aggiornando e integrando quotidianamente un flusso di informazioni specifiche sulla marineria. L'iniziativa di passare al virtuale è di William Perini e Samuel Tiozzo, comandanti dei pescherecci La Perla Nera e Doriano T, che abbiamo incontrato nelle sedi del mercato ittico gentilmente concesse. «Abbiamo poco tempo dopo la battuta di pesca settimanale», dice Perini «per ritrovarci assieme agli altri colleghi e scambiare idee sul da farsi». Ad oggi ha concretizzato il programma Nuovi Orizzonti, con l'intento di migliorare la pesca locale: «Finora siamo stati divisi, ma vogliamo dimostrare che la marineria locale è unita» e fare massa critica, aggiunge Tiozzo. Il gruppo lamenta la mancanza di una rappresentanza dei comandanti: per questo si avvale di un consulente “a terra” nel comandante Cristian Varisco, presente anche nel Collegio Nazionale dei capitani. Le iniziative e i progetti dei comandanti chioggiotti verranno quindi a lui riferiti, di modo da portarli all'attenzione delle marinerie italiane, e riferirli di nuovo al gruppo web che finora conta quasi quattrocento aderenti.

venerdì 15 gennaio 2016

GUARDIA COSTIERA: 135.000 EURO DI SANZIONI PER 6,5 TON DI PESCE SEQUESTRATO

Contrasto alla pesca illegale e controllo sulla filiera ittica: conclusa l’operazione “Tallone d’Achille”. È giunta al termine l’operazione di polizia “Tallone d’Achille”, nome in codice dell’attività iniziata a fine Novembre 2015 e conclusasi nella tarda serata di Domenica 10 Gennaio 2016, effettuata dai militari della Guardia Costiera del Veneto, su disposizione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, volta al contrasto della pesca illegale ed al controllo di tutte le fasi della filiera della pesca, dalla cattura alla commercializzazione, proprio in concomitanza delle festività natalizie, allorquando aumenta a dismisura la richiesta di prodotto, ad esempio per la preparazione dei cosiddetti “cenoni” e cresce in maniera esponenziale il rischio di incappare in pesce non idoneo al consumo o pescato in violazione alle norme in vigore. Ispezione a pescherecci in fase di pesca, “controlli a tappeto” di esercizi commerciali, grossi centri di stoccaggio, mercati ittici e rionali, ristoranti e centri commerciali: notevole, dunque, lo sforzo profuso dalla Direzione Marittima del Veneto che, in aggiunta alle attività di verifica che vengono programmate durante tutto l’anno, ha messo in campo un ulteriore dispositivo complesso di controllo che ha visto impiegati 44 militari, 6 unità navali e 7 mezzi terrestri appartenenti ai Comandi del Veneto - Venezia, Chioggia, Caorle e Jesolo – i quali hanno operato all’interno delle province del Veneto ed in territori extraregionali come le province di Mantova, Bergamo e Brescia. Principale attenzione è stata posta nella tutela del “consumatore finale” mediante la verifica delle condizioni igienico sanitarie del prodotto, il controllo dello stato di conservazione, l’eventuale alterazione ed il rispetto della data di scadenza per i prodotti preconfezionati, attività effettuate in stretta collaborazione con i Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali. Diverse le azioni volte alla repressione di “frodi in commercio”, anche per le specie spacciate per prodotto pregiato. Sempre verificata la presenza della documentazione a corredo comprovante la completa tracciabilità, primo indicatore di qualità, genuinità e freschezza che deve accompagnare il prodotto in qualsiasi fase della filiera ittica, dalla dichiarazione di cattura del peschereccio o dalla bolla di importazione per terminare alla vendita conclusiva al dettaglio ed ancora, la corretta etichettatura riportante quegli elementi di informazione da riportare al consumatore quali la denominazione commerciale, il metodo di cattura (pescato o allevato), lo stato del prodotto (congelato o fresco), la zona di cattura. In conclusione sono stati effettuati 214 controlli, di cui 54 a mare e 160 a terra suddivisi tra punti di sbarco, grossisti, mercati ittici, grande distribuzione, ristoranti e pescherie. Le principali infrazioni riscontrate hanno riguardato la completa o parziale assenza dei documenti comprovanti la tracciabilità dei prodotti e la inesatta o assenza dell’etichettatura degli stessi. L’attività di controllo ha portato alla comminazione di 34 sanzioni amministrative per un importo totale di circa 135.000 euro, al sequestro di circa 6,5 tonnellate di prodotto ed al deferimento di tre persone alla competente autorità giudiziaria. Venezia, 14 Gennaio 2016