venerdì 26 dicembre 2014

MERCATO ITTICO: IL 2014 SI CHIUDE BENE MA A NATALE I PREZZI ERANO TROPPO BASSI

mercato ittico di chioggia veduta aerea Mercoledì scorso, alla vigilia di Natale presso gli uffici di sst c’è stato il tradizionale scambio di auguri della dirigenza di SST con gli operatori del mercato ittico. Il direttore Andrea Venerucci e il presidente Guerrino Cocuccia, in attesa di fornire i dati ufficiali che verranno redatti dopo la chiusura ufficiale del bilancio di fine anno , probabilmente anche ispirati da un clima pre festivo di serenità si sono lasciati un po’ andare e hanno confermato che il 2014 si chiuderà con discreto attivo. Purtroppo se da una parte è confortante che, malgrado la crisi, il mercato ittico chiuda in attivo dall’altra c’è stata proprio nella settimana pre- Natalizia una vera débacle per i prezzi del pesce. “ Abbiamo venduto le sogliole grosse a ⅚ euro contro i 15/20 dello stesso periodo dell’anno scorso “ si confida con amarezza un armatore “ le sogliole mezzane a TRE contro i 12, con questi prezzi valeva la pena rimanere a casa “. Armatori ed equipaggi sono riusciti a portare alle famiglie un po’ di remunerazione perché hanno lavorato ⅞ giorni consecutivi ritornando dalle battute di pesca sempre con le reti piene ma i prezzi del mercato sono rimasti così bassi che alcuni hanno ancora pesce invenduto nelle celle frigorifere. I problemi sono sempre quelli: minor domanda di consumo da parte delle famiglie e concorrenza sleale dalla Croazia. “ Sono arrivati a dare il pesce in conto vendita - conferma più di un pescatore - come possiamo contrastare una simile concorrenza? “ Sabato, dopo la pausa Natalizia, i pescherecci riprenderanno il mare ( con la deroga del ministero) il meteo prevede già l’impossibilità di uscire a pescare per le cattive condizioni del mare ma più di qualche pescatore ne è contento perché convinto che portando meno pesce al mercato la remunerazione dei prezzi aumenterà. Domanda: Perché non auto-regolamentarsi?

lunedì 22 dicembre 2014

PESCA IN MARE: CONTESTATE SANZIONI PER 120.000 EURO


Settantaseimla euro di sanzioni per 19 pescherecci sorpresi a pescare dalla guardia di finanza di Chioggia durante la festività dell’Immacolata Concezione dello scorso 9 dicembre. Quando gli uomini della sezione operativa navale si sono accorti attorno alle 19 della massiccia presenza di pescherecci in pesca a cinque miglia dalla costa e quindi fuori dagli orari consentiti ( i pescherecci possono lasciare gli ormeggi solo alle tre del mattino e “ calare il ferro “ solo dalle 4.30) in un primo momento a qualcuno era anche venuto il dubbio che si potesse trattare di una deroga ministeriale. Invece non c’era nessuna deroga: “ Sappiamo che la nostra attività di pesca è vincolata a determinati orari - ha ammesso uno dei sanzionati - purtroppo le previsioni del tempo prevedevano nelle ore successive un peggioramento delle condizioni del mare, e quindi siamo usciti prima degli orari consentiti, la GDF fa il suo lavoro, però si è trattato di uno sbaglio fatto in buonafede “. Probabilmente, ma non possiamo avere conferme ufficiali, qualcuno avrebbe anche chiuso un occhio sulla violazione peraltro sembra che l’anno prima il ministero sempre con la festività dell’Immacolata aveva concesso la deroga ma ormai la notizia che c’erano molti pescherecci alle sette della sera in palese violazione delle regole si era troppo propagata e le gli uomini della motovedetta non hanno potuto fa altro che procedere all’identificazione dei pescherecci e a richiamare tutti i relativi comandanti presso gli uffici del reparto. La contestazione per pescare fuori dalle giornate consentite è ormai ben nota a tutti gli operatori del settore: 4.000 euro più sei punti di penalità sulla licenza di pesca. Una volta raggiunta quota 18, la licenza di pesca viene sospesa da un minimo di 15 giorni ad un massimo di due mesi, per poter cancellare i punti l’unico modo è quello di non commettere infrazioni gravi per tre anni, ma si può arrivare anche alla revoca della licenza di pesca, con un grave deprezzamento del valore economico delle unità di pesca. “ Anche se non sembra che ci siano tante possibilità pensiamo comunque di fare ricorso “ Riferisce non troppo convinto uno dei comandanti.

venerdì 19 dicembre 2014

ANCORA UN SEQUESTRO DI VONGOLE DA PARTE DEI CARABINIERI

Alle ore 7,30 circa odierne, in Chioggia (VE) , l’equipaggio della Motovedetta della Compagnia Carabinieri di Chioggia, nel corso di un servizio di Polizia Marittima, finalizzato alla prevenzione e repressione dello sbarco e commercializzazione di prodotti ittici di dubbia provenienza e/o sprovvisti di documenti sanitari atti a stabilirne la rintracciabilità di filiera, mentre transitavano in località Brondolo, notavano lungo il canale adiacente 2 barchini i cui occupanti , cinque persone, intenti ad effettuare operazioni sospette, i quali accortisi della presenza dei militari immediatamente si dileguavano a forte velocità , lungo i canali circostanti, coperti dalla nebbia. Giunti sul posto, lungo la banchina, venivano rinvenuti 103 sacchi contenenti molluschi della specie vongole per complessivi kg.1030, sprovvisti di etichette e/o bolli sanitari atti a risalire o stabilirne la rintracciabilità di filiera, quindi all’identificazione del proprietario/i della partita, in violazione all’art.18 del Reg. Ce 178/2002 e Reg. CE 853/2004. Il prodotto ittico in questione per un valore commerciale di € 3.000 è stato sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi dell’art. 13 Legge 689/81, camionetta dei carabinieri - immagine di repertorio

mercoledì 17 dicembre 2014

1.500 EURO DI MULTA AD UN 40 ENNE CHE TRASPORTAVA VONGOLE VERACI


Continuano in prossimità delle festività natalizie anche i controlli da parte dei Carabinieri della Motovedetta della Compagnia Carabinieri di Chioggia che nel corso DI UN SERVIZIO DI POLIZIA FINALIZZATO ALLA PREVENZIONE E REPRESSIONE DEL TRASPORTO E COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI ITTICI DI DUBBIA PROVENIENZA, IN LOCALITA’ SANT’ANNA DI CHIOGGIA, LUNGO LA SS 309 ROMEA PROCEDEVANO AL CONTROLLO di una autovettura condotta da un quarantenne residente nella riviera del Brenta e nel bagagliaio del mezzo venivano rinvenute 16 CESTE CONTENENTI VONGOLE VERACI DELLA SPECIE “TAPES PHILIPPINARUM” PER COMPLESSIVI KG.400, del valore commerciale di euro 1.500, SPROVVISTE DEL PREVISTO DOCUMENTO SANITARIO DI REGISTRAZIONE MOLLUSCHI BIVALVI VIVI (D.D.R.). Il conducente veniva contravvenzionato e i molluschi rigettati in mare. SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA PARI A € 2.000 e SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA PARI A € 774,00, PERCHÉ TRASPORTAVA, CON IL PREDETTO VEICOLO, VONGOLE VERACI, SPROVVISTO DI REGISTRAZIONE SANITARIA Nottata odierna, in Chioggia medesimi militari, nel corso di un servizio finalizzato alla verifica della corretta compilazione dei documenti di bordo relativi alle catture effettuate ed alla tracciabilità di filiera dei prodotti ittici pescati, procedevano ad ispezionare alcuni pescherecci all’atto dell’attracco in banchina presso il mercato ittico all’ingrosso di Chioggia per lo scarico del pesce accertando che per un peschereccio il proprietario e conducente chioggiotto non aveva compilato il giornale di pesca relativo alle catture effettuate e veniva sanzionato per la violazione di cui agli artt. 14 Reg. CE 1224/2009 e art.33 Reg. CE 404/2011, con sanzione amministrativa pecuniaria di € 2.000, ai sensi dell’art.11 punto 2 del D. Lgs.9 gennaio 2012 nr.4, assegnati 3 punti (di penalizzazione); per altro peschereccio sempre condotto da un chioggiotto veniva contestata la violazione di cui all’art. 18 del Reg. Ce 178/2002 con sanzione amministrativa pecuniaria di € 1.500 ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. nr.190/2005 , perché non disponeva di un adeguato sistema di rintracciabilità, i documenti sanitari emessi (DDR) relativi alla pesca dei molluschi e dei pettinidi, non risultavano trascritti sul registro di carico/scarico

lunedì 15 dicembre 2014

VONGOLARI IN RIVOLTA: " PRONTI A FERMARE I LAVORI DELLA SOFFOLTA

I vongolari di Chioggia e di tutto il comparto hanno organizzato questa mattina una manifestazione nazionale, presso tutte le capitanerie di porto per protestare innanzi tutto contro le regole europee che stanno letteralmente affossando il lavoro di gestione fatto fino ad oggi. Per chi non lo sapesse i vongolari sono l'unica categoria di pesca che prende in mare solo ed esclusivamente il prodotto richiesto dal mercato organizzandosi a turno tra tutti i soci, quindi non l'uso del mare come una miniera dove scavare sempre ma come un orto da coltivare. Per quanto riguarda Chioggia un altro grave problema per l'attività dei vongolari è il prossimo intervento per la salvaguardia del litorale dalle mareggiate. Per i vongolari la soffolta, la così detta diga sottomarina, con i vari pennelli danneggerebbe l'ambiente naturale delle vongole di mare e di conseguenza la loro attività economica. Domani è programmato l'incontro in regione tra le cooperative del cogevo e l'assessore regionale alla pesca. " Se non ci firmeranno il protocollo d'intesa siamo pronti a fermare i lavori per la realizzazione della soffolta. Michele Boscolo Marchi - COGEVO COMUNICATO STAMPA DELLA CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA: incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria e CO.GE.VO . Nella mattinata odierna, su richiesta delle Associazioni di Categoria e del Consorzio di Gestione Vongole di Chioggia “CO.GE.VO. Chioggia”, si è tenuto, nei locali della Capitaneria di porto di Chioggia, un incontro durante il quale i rappresentanti delle suddette categorie di pesca hanno voluto manifestare pacificamente lo stato di crisi delle imprese dedite alla pesca delle vongole e dei fasolari nel Nord Adriatico. Durante l’incontro, sono state rappresentate problematiche riguardanti alcune norme nazionali e comunitarie quali: la mancanza dell’applicazione di una percentuale minima di tolleranza di prodotto sottomisura nel pescato; la mancata depenalizzazione del reato previsto per la pesca del prodotto sottomisura; l’attuale mancanza del rinnovo dell’affidamento della gestione della risorsa a favore dei Consorzi di Gestione, scaduta da circa 2 anni, (con possibili conseguenti ripercussioni sui numero chiuso delle licenze di pesca adibite all’uso della draga idraulica).

venerdì 12 dicembre 2014

PESCA IN MARE SOTTO COSTA: LA GDF FA " STRAGE" DI VERBALI DA 4.000 AL COLPO

FOTO DI ARCHIVIO - NON COLLEGATA AL COMUNICATO DELLA GDF MULTE SALATE E SEQUESTRO DEGLI ATTREZZI DA PESCA PER BEN 5 PESCHERECCI, SORPRESI DALLA GUARDIA DI FINANZA DI VENEZIA MENTRE PESCAVANO A “STRASCICO” A DISTANZA INFERIORE ALLE TRE MIGLIA DALLA COSTA. LE MOTOVEDETTE DELLA STAZIONE NAVALE DI VENEZIA E DELLA SEZIONE OPERATIVA NAVALE DI CHIOGGIA HANNO SCOPERTO I PESCHERECCI INTENTI A PESCARE IN ZONA VIETATA, DESTINATA AL RIPOPOLAMENTO DELLA FAUNA ITTICA. UNO DEI MOTOPESCA MULTATI E’ STATO SORPRESO NEI PRESSI DI PORTO LIDO, MENTRE GLI ALTRI 4 SONO STATI SCOPERTI, IN TEMPO DI NOTTE, A PESCARE CON IL SISTEMA DENOMINATO “VOLANTE” (PESCA IN COPPIA) LUNGO IL LITORALE DI PORTO CALERI (RO). LA PENA PECUNIARIA PREVISTA PER TALI VIOLAZIONI E’ DI 4.000,00 EURO. LE RETI, PER UN VALORE DI DIVERSE MIGLIAIA DI EURO, SONO STATE SEQUESTRATE. A CIASCUNO DEI COMANDANTI DEI PESCHERECCI MULTATI SARANNO APPLICATE LE PENALITA’ SULLA LICENZA DI PESCA, IL CUI ACCUMULO POTRA’ DETERMINARE IL FERMO TEMPORANEO DELL’IMBARCAZIONE E, NEI CASI PIU’ GRAVI, LA REVOCA DEFINITIVA DELLA LICENZA DI PESCA.

sabato 6 dicembre 2014

I CARABINIERI SEQUESTRANO DUE QT DI SEPPIE: UNO SBAGLIO CON LA TARA SI GIUSTIFICA IL COMMERCIANTE

mercato ittico di Chioggia
I carabinieri hanno contestato ad un commerciante con box all'interno del mercato ittico di Chioggia due quintali di seppie sprovviste di documentazione tale che ne potesse dimostrare la tracciabilità. Sembra che l'operatore, a sua difesa, avrebbe sostenuto che la provenienza era regolare e che le seppie erano una sorta di rimanenza. Le seppie quando vengono trasferite dai pescherecci ai commercianti, essendo un prodotto al cui interno viene trattenuta una certa quantità d'acqua gli stessi pescatori calcolano una sorta di tara al momento della pesa, poi quando le seppie vengono riposte sempre in cassettine da 5 kg e quindi a seconda dei quantitativi trattati può avanzare una certa quantità di prodotto. Questo non ha però convinto i militari, sembra si trattasse di due quintali e non una ventina di chilogrammi e quindi è scattata la sanzione amministrativa. In questi giorni la domanda di seppie e di moscardini è stata maggiore dell'offerta, c'è stata una diminuzione nel conferimento di questo tipo di prodotto in mercato per il maltempo che ha impedito ai pescherecci più piccoli di uscire in mare inoltre il ministero non ha concesso la deroga per lunedì 8 ( L'immacolata). Questi fattori hanno determinato una corsa all'accaparramento di seppie e moscardini.
seppie

lunedì 1 dicembre 2014

RITORNO DEI PESCHERECCI CON GLI AMICI GABBIANI

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